In America, per molto tempo, non si è fatto altro che parlare di questo exploit. “Blue Jasmine”, ultima fatica cinematografica di Woody Allen (uno dei massimi esponenti del cinema del nostro tempo), ha incantato gli States e ‘tenuto botta’ al box office per molte settimane confrontandosi con i colossi governati dalle major.
Ora, arriva anche nel Bel Paese. In quell’Italia dove poco più di due anni fa Woody Allen fece incetta degli attori più rappresentativi del ‘panorama’ nazionale (da Benigni a Scamarcio, da Vinicio Marchioni alla giovane Alessandra Mastronardi) per affidare loro una parte in quella che era una commedia senza troppe pretese: “To Rome With Love”. I suoi estimatori, coloro che lo amavano da prima di questo ‘avvento’, si erano chiesti che fine avesse fatto il vero Woody. Eccolo, tornato più in forma che mai con “Blue Jasmine”!
Di fronte al fallimento di tutta la sua vita, compreso il suo matrimonio con un ricco uomo d’affari Hal (Alec Baldwin), Jasmine (Cate Blanchett) una donna elegante e mondana newyorchese, decide di trasferirsi nel modesto appartamento della sorella Ginger (Sally Hawkins) a San Francisco,
per cercare di dare un nuovo senso alla propria vita.
Jasmine arriva a San Francisco in uno stato psicologico molto fragile, la sua mente è annebbiata dall’effetto dei cocktail di farmaci antidepressivi. Sebbene sia ancora in grado di mantenere il suo portamento prettamente aristocratico, in verità lo stato emotivo di Jasmine è precario e totalmente instabile, tanto da non poter neanche essere in grado di badare a sé stessa. Mal sopporta Chili (Bobby Cannavale), il fidanzato di Ginger che considera un “perdente”, né il suo ex marito Augie (Andrew Dice Clay). Ginger, seppur riconoscendo, ma non comprendendo appieno l’instabilità psicologica
della sorella, le suggerisce di intraprendere la carriera di arredatrice d’interni,
un impiego che intuitivamente potrebbe essere alla sua altezza.
Nel frattempo, Jasmine accetta malvolentieri un lavoro come receptionist in uno studio dentistico, dove attira le attenzioni indesiderate del suo capo, il dottor Flicker (Michael Stuhlbarg).
Reputando giusta la considerazione fatta da sua sorella riguardo la scelta di uomini sbagliati nella sua vita, Ginger inizia a frequentare Al (Louis CK), un tecnico del suono che lei considera un gradino superiore a Chili. Jasmine invece intravede come una potenziale ancora di salvezza l’incontro con Dwight (Peter Sarsgaard), un diplomatico infatuato dalla sua bellezza, dalla sua raffinatezza e dal suo stile. Il difetto di Jasmine è che vive costantemente del giudizio degli altri per aumentare la sua autostima, rimanendo però cieca di fronte a ciò che accade intorno a lei.
Ritratta in modo raffinato da una regale Cate Blanchett, Jasmine ottiene la compassione dello spettatore, perché è la causa inconsapevole della sua stessa rovina.
Il nuovo dramma di Woody Allen, “Blue Jasmine” narra le conseguenze devastanti di chi distoglie lo sguardo dalla realtà, e si nasconde di fronte alla certezza.