Un festival di pubblico. Ettore Scola amava definirlo così. E così è stata anche questa settima edizione del Bif&st con i suoi 75mila spettatori, duemila in più rispetto allo scorso anno, lungo 290 eventi complessivi e 397 ospiti.
E’ soddisfatto Felice Laudadio nell’annunciare i dati, nel corso della conferenza stampa di chiusura nel teatro Margherita, e anche Michele Emiliano nell’ascoltarli. Presidente della Regione Puglia in versione cinefila quando ha raccontato per filo e per segno la trama dell’unico film visto al festival, Zona d’ombra, e quando ha ribadito la forza del cinema “strumento potente che ci fa riflettere, che determina nella comunità dei cambiamenti positivi”.
Pertanto, lo ribadisce, su questo festival si continuerà a puntare per il suo valore oggettivo, “non per opera di mecenatismo o perché si vuole alimentare un evento autoreferenziale o un giocattolino con cui ci divertiamo”. Al contempo, conferma il proprio impegno a rendere più consistente il budget, che quest’anno è stato decurtato di circa 100mila euro (ha un costo lorto di un milione 100mila euro). Agio quinquennale consentito al direttore artistico Laudadio con una delibera di giunta, qualche mese fa, e possibile aumento del finanziamento che permetterà, come si annuncia, di avere un attore o, meglio, attrice americana non ancora nota, sulla quale costruire anche una retrospettiva.
Nel frattempo si lavorerà alla retrospettiva omaggio che sarà dedicata l’anno prossimo a Vittorio Gassman, così come quest’anno a caratterizzare le giornale festivaliere sono state le due retrospettive, affollatissime, dedicate a Marcello Mastroianni e a Ettore Scola. Altra novità saranno le lezioni di cinema che il prossimo anno avranno al centro il rapporto tra cinema e scienza e tra cinema e ambiente, invitando non soltanto i registi che li hanno realizzati ma anche scienziati, fisici e matematici.