Elena (Ambra Angiolini) lavora in un’organizzazzione umanitaria che oltre ad aiutare il continente africano ne promuove arte e cultura, cercando attraverso iniziative benefiche e artistiche di aiutare l’integrazione.
Carlo (Fabio Volo) è il marito di Elena che ripara computer ed ha una società che sembra non navigare in ottime acque, oltre ad essere sempre più distante dagli interessi della moglie, i due hanno una figlia.
Nadine (Aissa Maiga) è una donna senegalese che lavora presso un ente africano insieme al marito Bernard (Eriq Ebouaney) che a sua volta collabora con Elena, sarà una delle tante serate organizzate dalla moglie di Carlo per discutere di integrazione e discriminazione razziale, l’occasione per quest’ultimo di incontrare la bella Nadine e scoprire un feeling con la donna.
Naturalmente entrambi proveranno, anche aiutati da momenti di grande impaccio, a resistere alla tentazione, ma alla fine cederanno al desiderio e una volta oltrepassato il confine dovranno pagarne tutte le conseguenze.
La regista Cristina Comencini dopo l’adattamento del suo romanzo La bestia nel cuore allegerisce toni ed atmosfera, esplorando il rapporto di coppia attraverso la storia di due amanti che affrontano una relazione extraconiugale minata non solo dal senso di colpa, ma dal surplus di problematiche tipiche di una coppia mista.
Se la Comencini riesce a mantenere con stile un equilibrio tra comedy e dramma, il tema del razzismo e dell’integrazione razziale passano decisamente in secondo piano proponendo non pochi luoghi comuni a favore dell’esplorazione di due rapporti di coppia, che si incrinano inesorabilmente di fronte ad un’attrazione che sembra proprio non dare scampo ai due protagonisti.
Il punto debole di un’operazione che alla fine risulta comunque gradevole è il cast, Fabio Volo utilizza non sfoggia la sua tipica spontaneità che non c’entra nulla col recitare, ma che gli ha permesso in altre occasioni di essere perlomeno credibile davanti alla macchina da presa, Ambra Angiolini carica troppo la sua performance finendo in più di un occasione sopra le righe, la più convincente risulta Aissa Maiga, l’attrice senegalese nel doppio ruolo di madre e amante convince nonostante qualche incertezza nelle sequenze che la vedono in intimità con Volo.
Bianco e nero pur restando nell’insieme un’opera godibile puntando troppo al politicamente corretto non approfondisce, non rischia, giocando con ruoli a tratti divertenti, ma che durante il film non assumono il minimo sindacale di spessore che la tematica affrontata richiederebbe.