La sessantaduesima edizione del Festival di Berlino si avvia alla conclusione e in attesa della cerimonia di premiazione si chiudono le proiezioni dei film in concorso con il canadese Rebelle di Kim Nguyen che affronta il dramma dei bambini-soldato africani, a cui si aggiungono due anteprime fuori concorso, il letterario Bel Ami con un Robert Pattinson tormentato tombeur de femmes e ambizioso arrampicatore sociale in una suggestiva Parigi del 1890 e il remake in 3D The Flying Swords of Dragon Gate di Tsui Hark, ispirato al wuxiapian New Dragon Gate Inn del 1992 e con protagonista Jet Li nei panni del guerriero Zhao Huai, che al tramonto della Dinastia Ming contrasta lo strapotere di un’esercito di eunuchi corrotti capitanati dallo spietato Comandante Yu.
La sinossi di Rebelle:
Una guerra civile in Africa. Dopo che il suo villaggio è stato incendiato dai ribelli e i suoi genitori vengono uccisi, Komona è costretta a vivere nella giungla come un bambino soldato. Il suo brutale comandante non solo la addestra nell’uso delle armi, ma le ordina anche di dormire con lui. Alla ricerca di riparo in mezzo all’orrore, Komona si rivolge a un ragazzo poco più grande di lei con i capelli bianchi, che lei chiama ‘Mago’ e se ne innamora. Dopo che i due fuggono dal campo insieme, Komona fa tutto il possibile per tornare al suo villaggio. Vuole seppellire i suoi genitori per evitare loro di dover vagare in eterno sulla terra come fantasmi…
Raccontato tutto dal punto di vista di una ragazza adolescente, il film girato in luoghi autentici in Congo e interpretato prevalentemente da attori non professionisti, mostra gli orrori della guerra civile e la sofferenza dei bambini e dei civili. Immagini realistiche si alternano a sequenze oniriche che sono radicate nelle leggende africane e che risuonano con dolore infinito sulle difficoltà e la miseria. Nonostante tutti gli orrori che incontra, Komona dimostra di essere un faro di speranza per un continente alla ricerca di pace e umanità.