Gabriele Muccino torna a lavorare in Italia dopo il fortunato intermezzo american che ci ha regalato La ricerca della felicità e Sette anime, entrambi film con protagonista la star Will Smith, e dopo i caotici trentenni de L’ultimo bacio, ora tocca ai quarantenni di Baciami ancora, anche questi ultimi confusi, innamorati e sempre sull’orlo di una crisi di nervi.
140 minuti per un affresco fiume di sentimentri, emozioni e voglia di raccontare e raccontarsi, Muccino riunisce il cast originale, tranne Giovanna Mezzogiorno sostituita da Vittoria Puccini, una scelta felice come spiega il regista ai cronisti romani presenti alla presentazione del film alla stampa.
Pensavo fosse impossibile sostituire Giovanna, invece è accaduto un miracolo e ho incontrato Vittoria Puccini. Dopo pochi minuti di film lo spettatore si dimentica completamente di Giovanna: è Vittoria che interpreta Giulia e Giulia è Vittoria… Ho fatto molti provini a molte attrici italiane ma nessuna riusciva a sovrapporsi all’idea che Giovanna aveva così magistralmente creato nell’immaginario. Vittoria, invece, aveva qualcos’altro: oltre al talento aveva come un’aura. Quando poi l’ho vista al secondo provino, quello con Stefano Accorsi, ho avuto la certezza assoluta che non solo avrebbe sostituito magnificamente Giovanna, ma l’avrebbe anche fatta dimenticare.
Sullo schermo tornano i protagonisti dell’Ultimo bacio ormai quarantenni con un bagaglio d’esperienze più corposo e qualcuno con prole, ma sempre alle prese con crisi emotive, depressioni in corso e i consueti sogni di fuga, cosi lo spettatore ritroverà volti familiari e le consuete dinamiche, tra coppie che scoppiano, divorzi, padri e figli a confronto, famiglie abbandonate e ritrovate e tutto il repertorio che ha fatto la fortuna del primo capitolo, anche se Muccino ricorda quell’enorme successo come non privo di qualche fastidioso effetto collaterale, come l’essere identificato come portavoce di una generazione.
È il mio incubo, fin dal primo film Io racconto storie, le storie che vedo e che conosco, quelle che stanno intorno a me: non ho una conoscenza della vita tale da poter essere identificato come uno che può addirittura essere il portavoce di una generazione, se no non avrei fatto tutti gli errori che ho fatto.
Il regista non si preoccupa neneche delle insinuazioni che lo vedrebbero sfornare un sequel furbo all’insegna del commerciale tout-court:
Per anni – spiega – la stampa italiana ha scritto che io sono furbo. Ci sono moltissimi articoli in cui si dice questo dei miei film. Se fare film buoni e che la gente va a vedere vuol dire essere furbo, allora io sono furbo e James Cameron che ha diretto Avatar è il più furbo dei furbi.
Muccino comunque già pensa al futuro, forse un film di fanstacienza americano con Keanu Reeves o in alternativa una comedy tutta italiana ispirata ai classici della commedia interpretati da Sordi e Manfredi, Baciami ancora uscirà nei cinema venerdì 29 gennaio, ma prima di lasciarvi alla galleria fotografica con immagini dal film e dalla conferenza stampa, vi ricordiamo l’iniziativa intrapresa dal produttore Domenico Procacci, la prima di una lunga serie, che prevede con il supporto di cinque sale in altrettante città, Roma, Napoli, Bari, Milano e Padova, una versione del film di Muccino per non udenti.