In occasione del recente remake de L’ultima casa a sinistra, di cui potete leggere la recensione in anteprima QUI, oggi parliamo di quello che a tutti gli effetti molti considerano un cult e che per altri è invece solo un progetto anomalo nella filmografia del regista Wes Craven, creatore della saga di Nightmare e del cannibal-cult Le colline hanno gli occhi.
Il film si apre con una sorta di avvertimento sul contenuto scioccante delle immagini che seguiranno e che questo film è stato usato come documento didattico in scuole e università, e già capiamo il tono caustico di Craven che nelle sequenze successive si divertirà non poco a spiazzare lo spettatore e a giocare con argomenti scottanti come droga e violenza.
Il film racconta di come una coppia di coniugi da spot pubblicitario si trasformano in mostruosi carnefici per punire un gruppo di psicopatici che stuprano, seviziano e uccidono la loro unica figlia.
Lo straniante tema musicale, i due poliziotti imbecilli, il bagno di sangue finale, tutto è allegorico, eccessivo e volutamente sopra le righe, Craven gioca con l’assurdo per raccontarci le contraddizioni della società moderna e molti purtroppo lo prendono troppo sul serio.
Da rivalutare perchè: per rileggerlo sotto un’altra prospettiva e rivalutare quello che ad oggi sembra a tutti gli effetti un intrigante e imperfetto cult.