Oggi per i film da riscoprire vi poponiamo il B-cult all’italiana Incubo sulla città contaminata di Umberto Lenzi, un curioso ibrido tra action e zombie-movie che si discosta in parte dal genere lanciato da Romero per il fattore contagio da radiazioni che avvicina il film al classico La città verrà distrutta all’alba anticipando nel contempo i rabbiosi contagiati velocisti del 28 giorni dopo di Danny Boyle.
Lenzi, uno dei maggiori esponenti del poliziottesco all’italiana, suoi i classici Roma a mano armata e La banda del gobbo, non disdegna incursioni nel genere horror, suoi anche Cannibal Ferox e La casa 3-Ghosthouse, confezionando in questo caso un iperdinamico e atipico horror tra i cult preferiti da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez.
La trama ci racconta di un giornalista televisivo che giunto in un aeroporto per intervistare uno scienziato, assiste all’atterraggio di un aereo colmo di esseri umani deturpati e resi folli dall’esposizione a letali radiazioni, radiazioni che li hanno mutati in famelici zombie assetati di sangue che invaderanno la città, naturalmente ben presto l’esercito entrerà in azione e l’apocalisse sarà sempre piu vicina.
Nonostante il make-up dozzinale e personaggi tagliati con l’accetta il film di Lenzi ha un fascino estremo, grazie anche ad un regista non troppo avvezzo alle furbizie tipiche del genere e che proviene dal poliziesco, due fattori che miscelati regalano a questa apocalisse metropolitana un’inedito ed intrigante taglio action.
Da rivalutare perchè: per riscoprire uno zombie-movie ricco di atipicità e in netto anticipo sui morti viventi di fine millennio.