Oggi rispolveriamo per l’occasione un B-cult di quelli davvero leggendari, trattasi dell’action datato 1979 I guerrieri della notte, firmato dal regista Walter Hill, un veterano del genere che dopo il thriller Driver-L’imprendibile prova a descrivere il mondo delle gang giovanili, miscelando abilmente thriller ed action con una straordinaria caratterizzazione delle numerose gang descritte nel film, ognuna con look e peculiarità immediatamente riconoscibili.
A New York, durante un megaraduno nel Bronx di decine di gang giovanili, un carismatico leader viene ucciso, dell’omicidio verranno ingiustamente accusati alcuni membri della banda dei Guerrieri, che si troveranno costretti ad una rocambolesca fuga attraverso la Grande Mela per sfuggire alle vendicative gang che alleatesi daranno il via ad una vera e propria caccia all’uomo. Meta ultima della fuga Coney Island la zona che i Guerrieri controllano, e che potrebbe essere l’unica speranza di salvezza per i membri sopravvisuti al letale pellegrinaggio notturno.
Hill descrive una New York inquietante, crepuscolare e violenta, raccontando trentun’anni or sono una piaga, quella della microcriminalità delle gang giovanili, che a tutt’oggi resta per gli States una ferita aperta e ormai purulenta che miete quotidianamente vittime tra affiliati e non, e che nella città di Los Angeles ha il suo culmine e punto di riferimento cinematografico.
Per comprendere appieno l’influenza e l’appeal che questa pellicola ha avuto, ed ha ancora oggi, vedi il cult di Carpenter 1997-Fuga da New York palesemente influenzato dal lavoro di Hill, basta pensare alla recente trasposizione del film in videogame, un’operazione che prendendo a prestito il gameplay del classico per consolle Grand Theft Auto, ha aggiornato il film ad uso e consumo di una nuova platea di giovanissimi spettatori/giocatori.
Da rivalutare perchè: oltre alla tematica della violenza suburbana sempre attuale, il film nonostante gli anni non ha perso nulla dello smalto originale.