Oggi ci occupiamo di un piccolo cult del 1982 nato dagli sforzi congiunti del regista George A. Romero e lo scrittore Stephen King, entrambi grandi fan delle serie a fumetti Tales from the crypt, Vault of horror e Haunt of fear, edite negli anni ’50 dalla E.C. Comics.
Parliamo di Creepshow film ad episodi che ispirandosi proprio ai mitici albi a fumetti I racconti della cripta, hanno figliato negli anni due sequel, una serie tv, vari tv-movie, show televisivi ed anche un cartoon.
Romero creerà un vero e proprio comic in motion ricorrendo ad un fotografia satura con scelte cromatiche volutamente iperrealistiche, ricorrendo a vari escamotage visivi e sonori capaci di evocare nello spettatore la sensazione provata nel leggere un albo a fumetti, vedi l’effetto pagina voltata e lo schermo suddiviso in vignette, con annessi i tipici suoni onomatopeici che caratterizzano i dialoghi delle strisce a fumetti.
Nell’incipit ci sarà una sorta di raccapricciante cicerone, lo zio Creepy, che farà da introduzione/collegamento tra i vari episodi insieme ad una mini-storia che si snoderà tra un episodio e l’altro, e che vedrà un vendicativo ragazzino punire il padre, reo di avergli proibito di leggere i suoi raccapriccianti fumetti preferiti.
La pellicola è suddivisa in cinque episodi: un facoltoso genitore da incubo tornerà in versione zombificata per festeggiare con i suoi parenti e la figlia una sanguinolenta festa del papà, un contadino viene a conatto con una sostanza aliena fuoriuscita da un meteorite (episodio tagliato nell’edizione italiana), un marito tradito organizza una crudele vendetta multimediale, in una cassa dimenticata in un sottoscala da oltre un secolo viene trovata una mostruosa e letale creatura, un crudele magnate versione Scrooge e con una fobia per sporcizia e scarafaggi pagherà le sue malefatte sprofondando in un brulicante incubo ad occhi aperti (episodio tagliato nella versione tedesca).