Al bar dello sport insieme a Vieni avanti cretino e allo spassoso L’allenatore nel pallone ben rappresentano il buono della commedia all’italiana anni ’80 e sono sicuramente la summa del miglior Banfi che in questo film in particolare racconta il sogno all’italiana fatto di vincite miliardarie al Totocalcio e di accoglienti e rassicuranti Bar dello sport.
Banfi è Lino, uno squattrinato immigrato trasferitosi al nord in casa della sorella e del cognato, vessato quotidianamente da entrambi, sbarca il lunario con assurdi lavoretti, passa le serate nel suo bar preferito e continua a fuggire da maneschi debitori che sogna di pagare con immaginarie vincite al Totocalcio.
Una vita veramente grama per il povero Lino che ha una botta di fortuna e con l’aiuto involontario di un ragazzo sordomuto, soprannominato Parola (Jerry Calà), fa un clamoroso tredici da un miliardo e 256 milioni sbancando al Totocalcio. Assisteremo così alle esilaranti vicissitudini post-vincita con tutti i problematici e spassosi effetti collaterali che ne seguiranno.
Assolutamente brillante questo film, niente di particolarmente ricercato, o cast stellari, tutto si gioca sull’atmosfera e una giusta dose di malinconia, gag e battute azzeccate, un Banfi perfetto ed un sorprendente Jerry Calà fanno di questo film un gioiellino che coinvolge e diverte. Tutto funziona alla perfezione colonna sonora compresa. Nel cast anche Mara Venier nei panni di una procace cassiera di cui Lino è innamorato e il comico televisivo Sergio Vastano,
Da rivalutare perchè: commedia con un’inaspettata dose di malinconia che aiuta notevolmente la parte prettamente comica, si ride e tanto con un Banfi d’annata in gran forma.