La corporazione RDA ha deciso che il rigoglioso pianeta Pandora ricco di un minerale rarissimo debba essere oltremodo sfruttato, anche a costo di sacrificarne parte della popolazione indigena e minarne il delicato ecosistema.
L’ex- marine paraplegico Jake Sully (Sam Worthington) grazie ad un avatar ibrido umano/Na’vi, uno dei clan indigeni che popola Pandora, entrerà a far parte di una squadra di ricercatori che lo invieranno tra i nativi per concordare lo spostamento del loro villaggio situato proprio sopra un ricco giacimento che la RDA intende sfruttare ad ogni costo.
Sully entrerà in contatto con i Na’vi, ne scoprirà usi e costumi, ne esplorerà il misticismo e il magico legame con il cuore del pianeta, troverà l’amore per la bella Neytiri (Zoe Saldana) e quando sarà il momento di schierarsi Sully combatterà l’invasore alieno al fianco dei suoi nuovi fratelli, dimostrando di essere un vero guerriero Na’vi.
Bisogna dire che avevo qualche dubbio riguardo al nuovo film di Cameron, il mio dubbio nasceva dal fatto di avere una smodata passione per gli effetti speciali e dalla continua delusione negli ultimi anni, tranne qualche sporadico caso, di vederli utilizzati in modo assolutamente pretestuoso onde coprire script deboli o assenza di idee.
Poi inforcati i magici occhialini mi sono ritrovato nel mondo che il regista ha immaginato, sognato e costruito nell’arco di un ventennio, aspettando paziente che la tecnologia gli permettesse di trasformare in immagini l’immenso fantastico che si era accumulato, raffinandosi e guadagnando in dettagli e spessore.
E bisogna ammettere che le affermazioni di Cameron, sicuramente più consapevole di noi che il suo film avrebbe segnato l’inizio di una nuova era, sono state profetiche, oltre due ore di vera magia ed emozione accompagnate da una coinvolgente serie di accadimenti semplici e lineari, e proprio per questo genuini e fruibili, senza per questo mancare di contenuti e spessore.
Dopo Avatar, i manichei cartoon di Zemeckis, vedi Beouwulf e il recente A Christmas Carol, sembrano preistoria, i Na’vi di Cameron vincono su tutta la linea per realismo ed espressività, riescono ad emozionare e a conquistare il cuore mentre accompagnano lo spettatore nei mendri di Pandora, mostrandogli meraviglie che ad ogni sequenza fanno davvero gridare al miracolo.
Dopo i titoli di coda si ha la netta sensazione di aver vissuto un momento unico che capita poche volte nella vita di un appassionato di cinema, come successo a suo tempo con lo Star Wars di Lucas, ma anche più recentemente con Matrix e Il signore degli anelli, con questa pellicola Cameron ha segnato un nuovo e imprescindibile punto di riferimento di cui d’ora in avanti non si potrà non tenere conto.
Concludo con un consiglio spassionato, a chi snobba i kolossal hollywoodiani perchè vuoti e infarciti di effetti speciali, a chi pensa che la tecnologia non possa avere una anima proprio perchè tale, non perdete l’occasione unica di vedere il film di Cameron in sala, perchè una volta traghettato sugli schermi casalinghi, parte della magia potrebbe inesorabilmente sfumare e voi avrete perso un occasione di quelle davvero memorabili.