La tecnologia è ormai avanzata, e così nasce la nuova moda degli attori nei vieogiochi, una presenza sempre più importante grazie alle grafiche computerizzate che spesso riescono a confondere anche lo spettatore. È lui o una ricostruzione grafica?
In alcuni videogiochi sembra che siano stati inseriti dei veri video ripresi degli attori. Invece si tratta proprio di grafica del computer, talmente precisa da risultare quasi perfetta.
Sono appena usciti ad esempio Breakpoint e Tom Clancy’s Ghost Recon, ma c’è già una lista molto corposa di attori nei videogiochi. Se prima alcuni film d’azione sembravano videogiochi, ora alcuni videogame sembrano film d’azione, girati con attori veri e dal vivo.
La nuova moda
E vista la presenza sempre più preponderante dei videogiochi tra i giovani, con un mercato sempre più in espansione, le star americane hanno iniziato a fare a gara per partecipare ad uno dei tanti giochi, che per altro sono spesso ispirati agli stessi film in cui le celebrità sono state protagoniste.
L’interazione tra videogame e Hollywood è sempre più stretta. Se Tomb Rider è diventato un film, Breakpoint è appena diventato un videogioco.
Le produzioni dei videogame stanno diventando sempre più ricche e costose, tanto è il giro d’affari del settore, con i trailers e le clips ad anticipare le uscite, proprio come si fa ad Hollywood. I videogame contano ormai più riviste dedicate che lo stesso cinema, e il nuovo esodo di attori che prestano la loro immagine (e voce) alla Playstation e Xbox porterà il business dei videogame a livelli nemmeno immaginati fino a qualche anno fa.
Molti scommettono in un secolo segnato dai videogames, come quello scorso lo fu del cinema. Tra quelli che la pensano così c’è anche Fabio Viola, il più grande esperto italiano del settore:
“Parlerei di un passaggio dallo storytelling tipico del cinema e dell’editoria, un trasferimento in senso unico delle informazioni dallo sceneggiatore al visitatore, allo storydoing dei videogiochi, dove al fruitore viene data la possibilità di prendere costantemente delle scelte e alla struttura narrativa di evolversi in relazione al modo individuale di procedere. È però innegabile che al mondo dei videogiochi manchi quella fisicità, lo star system e la tendenza a legarsi visceralmente a un attore in carne e ossa. Questa necessità ha aperto le porte a numerose contaminazioni negli ultimi anni. È legittimo pensare che nelle prossime decadi la distinzione tra cinema e videogiochi, i due più giovani e prossimi linguaggi della contemporaneità, si andrà assottigliando”.