Come dimenticarsi di John “Bluto” Blutarsky, alias John Belushi, e dei “toga party”? Come dimenticare il gruppo di pazzi scatenati della bizzarra confraternita dei Delta Tau Chi? Prima o poi dovevamo aspettarcelo che “Animal House”, il cult di John Landis, sarebbe tornato al cinema. Succederà, a mò di evento, per soli 3 giorni e il film sarà proiettato in alta definizione. Sono passati ben trentacinque anni dal suo arrivo sul grande schermo.
“Animal House” passò alla storia come la prima commedia scolastica ambientata in un college americano, che lanciò il filone dei “college movies” o commedia “demenziale scolastica”. Ma il film, oltetutto, lanciò anche John Belushi nel firmamento delle stelle. Ora, i personaggi pazzi che hanno conquistato diverse generazioni, tornano al cinema grazie a QMI. Si tratta della stessa casa di produzione che ha rilanciato in versione restaurata “C’era una volta in America” di Sergio Leone (quattro ore e diciannove minuti), “The boos live” con Bruce Springsteen & I, “Fear and Desire – Paura e desiderio” (film d’esordio di Kubrick).
Ora è la volta di una pellicola che fa parte, tanto per intenderci, del National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, e che è al trentaseiesimo posto della lista delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi dell’American Film Institute. Nessuna commedia demenziale, inclusa la saga American Pie, è riuscita negli anni successivi a toccare le vette di irriverenza e a raggiungere il culto al pari di “Animal House”. Un gioiello della cinematografia mondiale, malgrado il suo genere non impegnato e i suoi contenuti per nulla politically correct. Lo rivedremo, volentieri, nelle sale il 7, l’8 e il 9 ottobre.