Qualche giorno fa a proposito del debutto alla regia di Angelina Jolie, vi riportavamo il polverone che si era alzato con la notizia che il film dell’attrice, ancora senza titolo aveva per trama una storia d’amore tra una donna musulmana vittima di stupro e il suo violentatore un soldato serbo, trama che certo lasciava un pò perplessi e che alla fine si è rivelata falsa.
La notizia aveva fatto insorgere un movimento per i diritti delle donne abusate creatosi in Bosnia dopo gli stupri di massa avvenuti durante la guerra del ’92, così la Jolie e il produttore bosniaco Edin Sarkjc hanno fatto pervenire subito un copione al ministro della cultura Gavrilo Grahovac, che mercoledì scorso aveva rilasciato dichiarazioni molto dure contro la pellicola oltre a far ritirare i permessi per girare entro i confini bosniaci.
Letto il copione e chiarito il malinteso i permessi sono stati prontamente ripristinati e le riprese dovrebbero come da programma svolgersi a novembre, dal canto suo Bakira Hasecic, leader dell’Associazione per le donne vittime della guerra che aveva protestato contro il film, ha dichiarato di aver tentato dal mese di agosto di mettersi in contatto senza successo con la Jolie viste le voci sulla trama che già cominciavano a circolare, la donna ora spera di poter finalmente incontrare l’attrice e che sia lei di persona a tranquillizzare l’Associazione sull’intera faccenda.
la Jolie ha dichiarato che serebbe stato un peccato che alla sua troupe fosse stato impedito di girare sulla base di informazioni sbagliate e spera che il suo film non venga giudicato a priori, ma solo dopo la sua uscita nelle sale. (fonte Associated Press)