Riuscirà “Take Five”, secondo dei tre film italiani in concorso all’ottava edizione del Festival del Film di Roma a stupire positivamente critica, stampa e presenti, ‘vendicando’ la tiepida accoglienza riservata a “I corpi estranei” di Mirko Locatelli? Lo scopriremo tra poche ore, ma le premesse ci sono tutte.
“Take Five” è un film di Guido Lombardi, regista partenopeo che vanta nel suo palmares un Leone del Futuro della Mostra del Cinema di Venezia nel 2011 per la sua precedente pellicola, “La-bas – Educazione Criminale”. Arrivato alla sua seconda opera, Lombardi ha fatto (per la seconda volta) una scelta precisa: fare un film bello e importante, con pochi soldi a disposizione. Un modo per valorizzare il talento, senza contare su un budget elevato. Così, “Take Five” è il risultato di sei settimane di lavoro. Il film è stato girato interamente a Napoli, città natale di Lombardi, con un buon cast: Peppe Lanzetta, Carmine Paternoster, Salvatore Ruocco, Salvatore Striano, Gianfranco Gallo, Antonio Pennarella, Esther Elisha e Gaetano Di Vaio sono i protagonisti.
Riflettori puntati, dunque, su questa opera seconda del regista. Il ‘suo’ “Take Five” narra le vicende di cinque personaggi alquanto particolari. Costoro sono un ricettatore, un gangster leggendario e depresso, un pugile squalificato a vita, un fotografo di matrimoni, ex rapinatore, e un idraulico con il vizio del gioco.
Cinque vite ‘border-line” che un giorno scelgono di ‘fare squadra’ per dare vita ad una rapina milionaria. All’inizio diffidenti l’uno con l’altro, poi solidali al fine del raggiungimento del loro scopo, si renderanno conto ben presto che ciò che hanno messo in piedi è un gioco al massacro dove contano soltanto il denaro e la lotta per la sopravvivenza.