Il primo weekend di marzo è un fine settimana insolito: su otto nuove proposte, ben cinque sono film italiani. Punta alla vetta del botteghino Posti in piedi in paradiso, la nuova commedia di e con Carlo Verdone. Puntano a convincere il pubblico, dopo gli apprezzamenti della critica, Cesare deve morire, documentario dei fratelli Taviani vincitore al Festival di Berlino 2012, Henry, action comedy di Alessandro Piva con Carolina Crescentini, Gli sfiorati, drammatico di Matteo Rovere con Asia Argento, e Andante ma non troppo – 150 anni di storia d’Italia, documentario di Enrico Cerasuolo. Per gli amanti di cinema straniero le opzioni sono il blockbuster Safe House con Denzel Washington, il dramedy 50 e 50 con Joseph Gordon-Levitt, e The Woman in Black, il gothic drama inglese con Daniel Radcliffe.
50 e 50 (commedia, di Jonathan Levine, con Joseph Gordon-Levitt, Seth Rogen, Anna Kendrick, Bryce Dallas Howard, Anjelica Huston, Serge Houde, Andrew Airlie, Matt Frewer, Philip Baker Hall, Donna Yamamoto): Il non ancora trentenne Adam ha una vita tranquilla e appagante: è fidanzato con la bella Rachael e si diverte con l’amico Kyle. Quando scopre di essere malato di cancro tutto cambia: frustrato, incapace di accettare la malattia, il giovane non reagisce, sembra non voler combattere. L’amicizia con Kyle e l’incontro con Katherine gli faranno aprire gli occhi: la vita può ricominciare, basta guardare al mondo con occhi diversi e non dare nulla per scontato. RECENSIONE IN ANTEPRIMA
Andante ma non troppo – 150 anni di storia d’Italia (documentario, di Enrico Cerasuolo) 150 anni di storia d’Italia. La complicata unificazione dell’Italia iniziò a Torino 150 anni fa. Oggi, nella stessa città, un gruppo di storici sta preparando una grande esposizione, chiamata “Fare gli italiani”, che si terrà in una ex area industriale. Quel luogo e la preparazione della mostra sono le location simboliche dove la inizia e finisce il film.Fare gli italiani o fare l’Italia? Noi italiani non siamo mai riusciti a superare questo dilemma. Anche oggi che celebriamo i 150 anni dell’Italia unita continuiamo a chiederci chi siamo e perché dobbiamo stare insieme. Dire noi – per noi – è la cosa più difficile, ma quello che ci ha sempre unito è la cultura. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta. Il lamento di Dante è antico ma parla ancora di noi. Da Garibaldi a Berlusconi, un viaggio di due ore in un secolo e mezzo di storia politica e culturale italiana, alla scoperta di quello che ci ha unito e quello che ci ha diviso, ieri e oggi.
Cesare deve morire (documentario, dei Fratelli Taviani): Teatro del carcere di Rebibbia. La rappresentazione di Giulio Cesare di Shakespeare ha fine fra gli applausi. Le luci si abbassano sugli attori tornati carcerati.Vengono scortati e chiusi nelle loro celle.Sei mei prima Il direttore del carcere e il regista teatrale interno spiegano ai detenuti il nuovo progetto: Giulio Cesare. Prima tappa: i provini. Seconda tappa l’incontro col testo. Il linguaggio universale di Shakespeare aiuta i detenuti-attori a immedesimarsi nei personaggi. Il percorso è lungo: ansie, speranze, gioco. Sono i sentimenti che li accompagnano nelle loro notti in cella, dopo un giorno di prove. Ma chi è Giovanni che interpreta Cesare? Chi è Salvatore – Bruto? Per quale colpa sono stati condannati? Il film non lo nasconde. RECENSIONE IN ANTEPRIMA.
Henry (commedia d’azione, di Alessandro Piva, con Carolina Crescentini, Michele Riondino, Aurelien Gaya, Claudio Gioè, Dino Abbrescia, Paolo Sassanelli, Max Mazzott, Alfonso Santagata, Eriq Ebouaney): Roma, ma non quella dei papi e delle auto blu. Un’insegnante di aerobica venuta dalla provincia. Un fidanzato tossico e infantile. Un ex fotografo troppo cinico e troppo fatto. Una banda di malavitosi nostrani e una gang di africani impegnati a conquistare il mercato dell’eroina. Due omicidi che ne generano molti di più e due poliziotti ad indagare: uno un po’ anomalo, l’altro troppo normale, uniti solo dal coraggio di andare fino in fondo. In una città che parla in varie lingue lo stesso umorismo nero, tre notti di inseguimenti e sospiri d’amore, un finale nel quale si ritrovano tutti armi alla mano. Solo pochi si salvano, in una Roma di oggi che nessuno conosceva. RECENSIONE IN ANTEPRIMA.
Posti in piedi in paradiso (commedia di Carlo Verdone, con Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Nicoletta Romanoff, Nadir Caselli, Diane Fleri): Ulisse, Fulvio e Domenico sono tre padri separati costretti a versare quasi tutto quello che guadagnano in alimenti e spese di mantenimento per ex mogli e figli. Un tempo stimati professionisti, tutti e tre vivono ora in grandi difficoltà economiche e si ritrovano a sbarcare il lunario come possono. RECENSIONE IN ANTEPRIMA.
Safe House – Nessuno è al sicuro (thriller d’azione, di Daniel Espinosa, con Ryan Reynolds, Denzel Washington, Vera Farmiga, Brendan Gleeson, Sam Shepard, Joel Kinnaman, Robert Patrick, Liam Cunningham, Sebastian Roché, Tanit Phoenix): Denzel Washington interpreta il più temibile rinnegato della CIA, che riappare dopo una fuga durata dieci anni. Quando il rifugio in Sudafrica presso cui è tenuto in custodia viene attaccato da mercenari, un giovane agente operativo (Ryan Reynolds) è costretto a scappare con lui. A quel punto i due improbabili alleati devono trovare il modo di sopravvivere abbastanza da riuscire a scoprire chi li voglia morti. Negli anni precedenti Matt Weston (Reynolds) ha vissuto in uno stato di sfrustrazione perché relegato al mortorio dell’inattivo avamposto di Città del Capo. Il leale agente, “custode” che aspira a diventare un agente a tutto tondo, ha aspettato a lungo un’occasione per mettersi alla prova. Nel momento in cui il suo primo e unico occupante si rivela l’uomo più pericoloso che abbia mai incontrato, Weston si prepara a compiere il suo dovere. Tobin Frost (Washington) ha eluso la cattura per più di un decennio. L’ex ufficiale dell’Intelligence, uno dei migliori agenti operativi della CIA, da quando ha cambiato fronte ha dilapidato fondi e venduto i servizi segreti militari a chiunque per denaro. Dallo scambio di informazioni con la Corea del Nord al sostegno a divisioni segrete, il danno inferto agli Stati Uniti è incommensurabile. E ora è tornato con un segreto. Appena Frost viene fatto entrare per l’interrogatorio nella safe house, dei mercenari fanno irruzione e devastano il rifugio di Weston. Riusciti a stento a scappare, gli improbabili partner devono scoprire se chi li ha attaccati sia stato inviato dai terroristi oppure da qualcuno all’interno pronto ad uccidere chiunque minacci di ostacolare i suoi piani. Ora sta a Weston decidere da che parte stare, prima che entrambi siano eliminati dal gioco. RECENSIONE IN ANTEPRIMA.
Gli sfiorati (drammatico, di Matteo Rovere, con Asia Argento, Aitana Sánchez-Gijón, Claudio Santamaria, Miriam Giovanelli, Michele Riondino, Andrea Bosca, Massimo Popolizio): Un padre in comune: è questa l’unica cosa che unisce Méte e Belinda. Lui giovane ed esperto grafologo, innamorato del carattere di ogni essere umano nascosto dietro la scrittura. Lei adolescente inafferrabile, in bilico tra consapevolezza e scoperta di sé. Non si sono praticamente mai visti, ma se adesso sono costretti a passare sotto lo stesso tetto la settimana che precede il matrimonio dei propri genitori, allora è forse arrivato il tempo di incontrarsi, o di perdersi definitivamente. Sullo sfondo c’è una Roma caotica e inattesa, carica di sensazioni e sorprese, e intorno a loro amici in movimento continuo, e adulti sempre alla ricerca dei propri sogni. È l’energia che gli Sfiorati spargono per la città, eroi di una generazione che ha avuto tutto, senza mai afferrare niente davvero: per sorridere, ridere e riflettere, su una certa confusione dell’oggi. RECENSIONE IN ANTEPRIMA
The Woman in Black (drammatico, di James Watkins, con Daniel Radcliffe, Ciarán Hinds, Janet McTeer, Shaun Dooley, Roger Allam, Sophie Stuckey, Alisa Khazanova, Liz White, David Burke, Aoife Doherty): Arthur Kipps, un giovane avvocato londinese, si reca in uno sperduto villaggio per occuparsi dell’eredità di una cliente defunta. Qui si imbatte in una serie di eventi sinistri e inquietanti: il fantasma di una donna aleggia sull’intero villaggio ed è in cerca di vendetta. RECENSIONE IN ANTEPRIMA.