Battleship, Bel Ami, Ciliegine, Diaz e Poker Generation: sono solo cinque i film che esordiranno questo weekend in sala. Il favorito alla corsa al box office è senza dubbio il blockbuster americano Battleship. Sarà interessante capire se le polemiche che hanno preceduto gli italiani Diaz e Poker Generation penalizzeranno o favoriranno i due drammatici, se Robert Pattinson ha la forza di trascinare in sala orde di ragazzine anche quando non interpreta Edward di Twilight, ma l’arrampicatore sociale protagonista di Bel Ami, e se il debutto alla regia di Laura Morante, dietro la macchina da presa di Ciliegine, sarà un successo o un flop.
Battleship (azione, diretto da Peter Berg, con Liam Neeson, Alexander Skarsgård, Josh Pence, Taylor Kitsch, Brooklyn Decker, Rihanna, Reila Aphrodite): il film, ispirato al celebre gioco Hasbro Battaglia Navale, racconta di come una flotta di nave è costretta a combattere contro un’armata di origine sconosciuta che ha invaso il pianeta. RECENSIONE IN ANTEPRIMA
Bel Ami (drammatico, diretto da Declan Donnellan, Nick Ormerod, con Robert Pattinson, Christina Ricci, Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Colm Meaney, Philip Glenister, Holliday Grainger, Paul Hodge, James Lance, Jake Harders): il film racconta la storia dell’ascesa di Georges Duroy, giovane arrampicatore sociale che nella Parigi di fine Ottocento riesce a farsi strada nei salotti dell’alta società francese deciso ad abbandonare la sua condizione di estrema povertà. Utilizzando le sue doti e il suo potere di seduzione passa dall’abbraccio di una prostituta a relazioni appassionate con donne ricche e belle, in una società in cui la politica e il mondo dell’informazione sono in competizione, mentre il sesso è potere e la celebrità un’ossessione. RECENSIONE IN ANTEPRIMA
Ciliegine (commedia drammatica, diretta da Laura Morante, con Laura Morante, Pascal Elbe, Ennio Fantastichini, Isabelle Carrè, Samir Guesmi, Patrice Thibaud, Frèdèric Pierrot, Vanessa Larrè): Amanda ha sempre avuto con gli uomini rapporti complicati, li giudica irreparabilmente inaffidabili, li guarda con sospetto, pronta a cogliere i segni certi dell’arroganza, del tradimento, dell’indifferenza. Secondo il marito della sua migliore amica Florence, un eccentrico psicanalista, Amanda è affetta da androfobia: ha paura degli uomini. E’ quindi fatale che qualunque inezia diventi pretesto per interrompere le sue relazioni. Ma la sera del 31 Dicembre accade qualcosa di veramente insolito: con Antoine, un uomo incontrato al veglione organizzato da una collega di Florence, Amanda sembra un’altra, tenera, gentile, indulgente. Florence è stupefatta. E’ possibile che fra i due sia scoppiato un vero e proprio colpo di fulmine? In realtà, vittima di un equivoco, Amanda è convinta che Antoine sia gay, quindi innocuo. Quando Florence si rende conto del malinteso, il marito psicanalista la dissuade dal disingannare Amanda. Perché Amanda possa finalmente guarire, bisogna anzi convincere Antoine a fingersi gay…
Diaz – Non pulire questo sangue (drammatico, di Daniele Vicari, con Jennifer Ulrich, Elio Germano, Claudio Santamaria, Monica Barladeanu, Sarah Marecek, Ralph Amoussou, Pietro Ragusa, Alessandro Roja, Jacopo Maria Bicocchi): Luca (Elio Germano) è un giornalista della Gazzetta di Bologna. È il 20 luglio 2001, l’attenzione della stampa è catalizzata dagli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine durante il vertice G8 di Genova. In redazione arriva la notizia della morte di Carlo Giuliani. Luca decide di partire per Genova, vuole vedere di persona cosa sta succedendo. Alma (Jennifer Ulrich) è un’anarchica tedesca che ha partecipato agli scontri. Sconvolta dalle violenze cui ha assistito, decide di occuparsi delle persone disperse insieme a Marco (Davide Iacopini), un organizzatore del Genoa Social Forum, e Franci, una giovane avvocato del Genoa Legal forum. Nick (Fabrizio Rongione) è un manager che si interessa di economia solidale, arrivato a Genova per seguire il seminario dell’economista Susan George. Anselmo (Renato Scarpa) è un vecchio militante della CGIL e con i suoi compagni pensionati ha preso parte ai cortei contro il G8. Etienne (Ralph Amoussou) e Cecile sono due anarchici francesi protagonisti delle devastazioni di quei giorni. Bea e Ralf sono di passaggio e hanno deciso di riposarsi alla Diaz prima di partire. Max (Claudio Santamaria), vicequestore aggiunto del primo reparto mobile di Roma, comanda il VII nucleo e non vede l’ora di tornare a casa da sua moglie e sua figlia. Luca, Alma, Nick, Anselmo, Etienne, Marco e centinaia di altre persone incrociano i loro destini la notte del 21 luglio 2001. Poco prima della mezzanotte centinaia di poliziotti irrompono nel complesso scolastico Diaz-Pascoli, sede del Genoa Social Forum adibita per l’occasione a dormitorio. In testa c’è il VII nucleo comandato da Max, seguono gli agenti della Digos e della mobile, mentre i carabinieri cinturano l’isolato. È un massacro in piena regola. Quando Max dà ordine ai suoi di fermarsi, è tardi. 93 persone presenti nella scuola, oltre ad essere in arresto, hanno subìto una violenza inaudita senza aver opposto alcuna resistenza. Luca e Anselmo finiscono in ospedale, Alma dopo essere stata medicata viene condotta alla caserma di Bolzaneto. All’alba Etienne e i suoi amici escono dal bar dove si sono rifugiati durante la notte. Tutto è silenzio, deserto. Si fanno strada verso la Diaz, ma una volta dentro trovano solo sangue e distruzione. Anche Marco non si trovava alla Diaz durante l’incursione. Ha passato la notte con Maria, una ragazza spagnola conosciuta in quei giorni. Quando la mattina, in una Genova devastata e irreale, raggiunge la scuola, la luce del sole mette ancor più in evidenza le proporzioni del massacro. Sconvolto raggiunge il suo ufficio, squilla il telefono: è la madre di Alma. Marco non sa cosa sia successo alla ragazza ma promette che farà di tutto per trovarla. A Bolzaneto, per Alma e decine di altri ragazzi, l’incubo non è ancora finito. RECENSIONE IN ANTEPRIMA
Poker Generation (drammatico, di Gianluca Mingotto, con Francesco Pannofino, Lina Sastri, Andrea Montovoli, Piero Cardano, Francesca Fioretti, Emanuela Rossi, Eros Galbiati): in una famiglia povera residente in un paesino siciliano, vivono due fratelli, l’uno l’opposto dell’altro. Il più grande, Tony (Andrea Montovoli), è un fanatico dei film sulla mala americana e sogna di diventare un giocatore di poker professionista, l’altro, Filo (Piero Cardano), è un genio introverso e scontroso, la cui sindrome semi-autistica lo porta ad analizzare l’ambiente che lo circonda in modo ossessivo e meccanico. I due ragazzi si ritroveranno uniti nella missione di trovare i soldi necessari per pagare le cure della sorellina Maria (Naomi Assenza).