Si è spento ieri sera, a Parigi, il grande regista Alain Resnais, uno degli ispiratori della Nouvelle Vague. L’annuncio è arrivato dal suo produttore, Jean-Luois Livi. Resnais aveva 91 anni, è morto circondato dai suoi cari.
Resnais era nato a Vannes il 3 giugno 1922. La sua lunga carriera è iniziata nel 1959 con un film che sarebbe entrato nella storia del cinema, “Hiroshima mon amour” (restaurato di recente). Le pellicole successive furono “L’anno scorso a Marienbad” (1961), scritto da Alain Robbe-Grillet, “Muriel, il tempo di un ritorno” (1963) e “La guerra è finita” (1966), tutti contraddistinti da un forte impegno politico. Nel 1968, arrivò “Je t’aime, je t’aime”, che non ottenne un gran successo commerciale. Da quel momento Resnais si ritirò a New York, dove rimase fino al 1971.
Nel 1974 ritornò con “Stavisky, il grande truffatore”, una biografia del faccendiere Alexandre Stavisky. Dopo aver lavorato con attori come Yves Montand e Jean-Paul Belmondo, negli anni Ottanta il regista lavorò quasi esclusivamente con il trio di attori composto da Sabine Azema, Pierre Arditi e André Dussolier. All’attività di regista affiancò anche quella di teorico: fu un punto di riferimento per la Nouvelle Vague e i suoi esponenti, ma non vi aderì mai formalmente.
Il suo ultimo film è “Aimer, Boire et chanter”, in concorso al Festival di Berlino 2014, dove era stato accolto molto bene. Tra i riconoscimenti ottenuti nella sua lunga carriera, figurano un Leone d’Oro (per “L’anno scorso a Marienbad”, con Giorgio Albertazzi) e uno d’argento, due Orsi d’argento, tre premi César e un David di Donatello.
Il trailer di Hiroshima mon amour