Prima di guardare A Spasso con Bob devi sapere che probabilmente, dopo la visione, diventerai gattaro. Probabilmente, o forse svilupperai maggiore empatia verso i gatti. In ogni caso il film di Roger Spottiswoode è ispirato a una storia vera che oggi andremo a raccontare.
James Bowen è un senzatetto ed ex tossicodipendente che sta cercando di sbarcare il lunario. Tutto cambia quando il gatto Bob si presenta sull’uscio di casa, solo e ferito. I due scoprono da subito una simbiosi. Bob diventa il suo talismano, il portafortuna che James porta con sé quando suona per strada come busker, fino ad attirare l’attenzione dei media e di un editore che deciderà di scrivere un libro sulla loro storia.
Ecco, James Bowen e Bob esistono veramente. Bob è Bob e James è James. Bob è entrato nella vita di James nel 2007. Ferito, ha subito ottenuto le attenzioni e le premure di James che da quel momento, nel contesto di una vita disastrata e dei continui fallimenti, trova in quel gatto la ragione per svegliarsi la mattina, per ricostruire qualcosa.
I due primeggiano per le strade di Londra tra Covent Garden e Piccadilly Circus. Bob è la vera attrazione, i passanti lo adorano e vogliono scattargli una foto, accarezzarlo, e in questo modo si godono anche la musica di James. Proprio grazie a Bob e all’amore che corre tra i due, James interrompe il ciclo di metadone sentendosi finalmente ripulito.
Nel frattempo James ha anche ritrovato l’amore di suo padre. Bob è ufficialmente il suo angelo custode. Una mattina, mentre si trova a Covent Garden per suonare la chitarra, viene avvicinato da un agente che gli propone di raccontare la sua storia in un libro. Da artista di strada ed ex tossicodipendente squattrinato, James Bowen diventa autore di un bestseller.
A Spasso con Bob racconta proprio questo. L’amore tra James e Bob è qualcosa di palpabile, e lo vediamo anche nei video reali presenti su YouTube come quello di seguito che ci mostra ciò che incanta tutti: il momento in cui il gatto batte il cinque al suo padrone senza mai staccargli gli occhietti di dosso.