Riscossa americana per l’italianissimo Io sono l’amore di Luca Guadagnino che dopo la tiepida accoglienza ottenuta sia al Festival di Venezia che nei cinema italiani, ha incassato la bellezza di sei milioni di dollari ai botteghini USA.
Guadagnino però ancora non si spiega come mai, dopo gli ottimi incassi europei e il prestigioso International Box Office Award ricevuto al Capri-Hollywood Internationale Film Festival, la giuria che seleziona i candidati agli Oscar 2011 per il miglior film straniero gli abbia preferito La prima cosa bella di Paolo Virzì.
Appunto perché il mio successo è tutto straniero. Auguro a Virzì un grande successo, al di là d’ogni giudizio sul suo film. Noi rappresentiamo l’Italia, diventiamo una bandiera. La mancata candidatura del mio film all’Oscar è un problema della commissione, della sua capacità di giudizio, non mio.
Insomma nonostante il riscatto avuto in Europa e oltreoceano al regista palermitano proprio non va giù la mancata candidatura agli Oscar 2011, dopo peraltro essere stato candidato ai Golden Globe che rappresentano di fatto una sorta di anticamera per l’Academy.
La commissione italiana che ha detto no al mio film preferendo La prima cosa bella di Paolo Virzi’ e’ ancora convinta di aver fatto la scelta giusta?
Durante un’intervista al quotidiano La stampa gli si chiede se il successo del suo film a livello internazionale sia, come qualche maligno insinua, merito dell’attrice Tilda Swinton, protagonista della sua pellicola:
I maligni dicono una sciocchezza perché esattamente un anno prima un film della Swinton, grande attrice, aveva incassato 65 mila dollari, una miseria rispetto ai nostri 6 milioni e alla conquista della top ten dei film migliori dell’anno. E lo sa perché? Perché abbiamo fatto un atto di coraggio, ci siamo presi dei rischi, abbiamo cercato un nuovo linguaggio. La forma è tutto. (fonte La Stampa.it/Ansa)