Dopo un incipit che omaggia il Superman di Richard Donner in cui conoceremo i natali del malvagio supercattivo Megamind e della sua nemesi, il supereroe senza macchia e senza paura Metroman con tanto di infanzia passata in un carcere per il primo e in una perfetta famiglia media americana per il secondo, passeremo ai giorni nostri con lo scontro quotidiano in quel di Metrocity tra i due alieni diventati avversari e nemici giurati.
Megamind però sembra avere qualche problema con il suo ruolo, nonostante il notevole intelletto e una schiera di servitori hi-tech, l’arte del villain non sembra proprio nelle sue corde e dopo l’ennesimo rapimento della bella reporter Roxanne Ritchi che finisce come di consueto a tarallucci e vino, ecco un’inaspettato colpo di fortuna che permette a Megamind in un colpo solo di eliminare per sempre Metroman e conquistare Metrocity.
La vittoria sul nemico giurato deceduto in un’esplosione permetterà per un pò a Megamind di giocare a Scarface con i terrorizzati cittadini, ma il gioco è bello quando dura poco e in men che non si dica la noia arriverà a scandire le giornate del nuovo mega-imperatore di Metrocity che sentirà inevitavibilmente la mancanza di un avversario con cui scontrarsi e magari perdere per finire in carcere, fuggire e organizzare una vendetta e via discorrendo, secondo regole secolari e un copione prestabilito.
Stanco di giocare da solo il malvagio Megamind ha la folgorante idea di clonare il suo acerrimo supernemico grazie al DNA di Metroman e un’arma molto particolare capace di farlo assorbire a qualsiasi essere umano, Megamind sceglierà Hal Stewart il cameraman di Roxanne un nerd pasticcione e decisamente frustrato.
Addestrato grazie ad un travestimento alla Jor-El e trasformato l’imbranato Hal nel supereroe Titan, Megamind scoprirà che le frustrazioni del giovanotto una volta trasformato diventeranno arroganza e voglia di rivalsa e il carattere solo all’apparenza pacifico dell’ex-cameraman tramuteranno Titan in un supercattivo intenzionato ad eliminare il suo mentore e diventare il nuovo imperatore di Metrocity.
La Dreamworks chiuso il capitolo Shrek e sfornato l’ottimo Dragon trainer prova a cimentarsi con il filone supererostico miscelandolo con la comedy e il romance, cercando di migliorare la non proprio memorabile prestazione di Mostri contro Alieni, anche in questo caso ricorrendo al 3D.
Inutile nascondere che il confronto con Gli incredibili, il miglior family-movie d’animazione di sempre dedicato ai supereroi, era pressochè inevitabile e con grande sorpresa Megamind si piazza sul podio insieme al gioiello della Disney-Pixar grazie ad un mix di citazioni, tecnica strabiliante ed un ottimo 3D stereoscopico supervisionato dal team del già citato Dragon trainer.
Megamind divertirà i piu grandi e incanterà i più piccini grazie ad una valanga di omaggi, il supereroe Metroman ammicca ad Elvis, umorismo e personaggi deliziosamente caratterizzati, in originale Will Ferrell (Megamind) e Tina Fey(Roxanne) sono grandiosi e l’aggiunta di un delizioso retrogusto romance, perfettamente integrato con il rutilante quadro d’insieme che si rivela una vera gioia per gli occhi.
Insomma un altro centro per i lungometraggi d’animazione che dopo il sorprendente Cattivissimo me ci regalano un altro villain tutto da ridere e confermano che, Avatar a parte, sino ad ora il miglior 3D resta quello sfoggiato dai cartoon di ultima generazione.
Nelle sale dal 17 dicembre 2010
Note di produzione: tra i co-produttori del film figura Ben Stiller che da anche la voce anche a Bernard il curatore del museo di Metroman, a supervisionare il 3D stereoscopico l’esperto Phil Captain 3D McNally nel curriculum per lui Dragon Trainer e le conversioni di Galline in fuga e Nightmare before Christmas, il film è stato diretto dall’animatore e doppiatore Tom McGrath, per lui la regia di Madagascar 2 e voci per Mostri contro Alieni e Shrek terzo.