Agosto è arrivato e tra un mese esatto debutterà la sessantasettesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia il cui cartellone in questi ultimi giorni ha cominciato a prendere consistenza, accompagnato dalle canoniche polemiche riguardanti la selezione delle pellicole, qualche lamentela per un parterre di star che quest’anno sembrerebbe più contenuto del solito, ma anche la sicurezza di una presenza consistente di pellicole italiane in concorso e di un Mostra più sobria con un occhio di riguardo per un certo cinema underground.
Le polemiche che fisiologicamente attraversano ogni grande manifestazione anche quest’anno hanno fatto la loro comparsa, il regista Pupi Avati si è visto escludere dalla competizione per poi essere reintegrato in corsa con una proiezione fuori concorso, Avati polemizza, non ci sta e rifiuta. A difesa della Mostra arriva il regista Giuseppe Piccioni che diplomaticamente da un colpo alla botte e uno al cerchio, sostenendo lo sfogo di Avati, ma anche la libertà del festival di fare le proprie scelte senza subire pressioni.
I tagli operati dal governo al settore cinematografico oltre a polemiche e reazioni varie hanno costretto il festival ha ridimensionare i costi, zero sprechi e sobrietà le parole d’ordine che hanno mosso quest’anno gli organizzatori, riutilizzate le splendide scenografie di Dante Ferretti viste l’anno scorso, ricco red carpet, ma nessuna superstar sembra approderà al lido quest’anno, confermate Natalie Portman, Wynona Rider e Vincent Cassel, sembra non ci sarà De Niro nonstante l’anteprima del suo Machete, si alle sensuali Michelle Rodriguez e Jessica Alba, in forse mr. Dustin Hoffman.
Una cosa salta subito agli occhi e ci sembra positiva, l’età media dei registi che quest’anno parteciperanno al concorso che si attesta sui 46 anni, un passo coraggioso che ha lasciato sul campo sicuramente qualche vittima illustre, ma che potrebbe alla fine dei conti rivelarsi una mossa vincente.