Keanu Reeves è uno di quegli attori, che con gli anni, ha saputo tramutare una bellezza che poteva fossilizzarne carriera e ruoli, in un valore aggiunto, il tutto seguito da una oculata scelta di copioni, senza mai dimenticare il divertimento che del recitare è parte vitale. E’ infatti una certa ironia, non facilmente intuibile, che ci fa apprezzare questo attore, che anche quando vola a mò di Superman attraverso i cieli digitali di Matrix, o salta di palazzo in palazzo abbattendo elicotteri, ha quell’aria sorniona e concentrata che lo rende credibile quel tanto che basta per convincerci dei suoi superpoteri e delle sue innate abilità attoriali.
E’ proprio come diceva Al Pacino, quando descriveva il suo personaggio di avvocato rampante nel thriller sovrannaturale, L’avvocato del diavolo, Keanu Reeves ha l’aria vincente dello stallone del sud con gli stivali da cowboy ai piedi del letto. Si, che sia un vincente questo è fuor di dubbio, ma come tutti i talentuosi ed i vincenti anche il suo carattere è una commistione di istrionismo e sregolatezza, connubio che lo ha portato a vivere una vita spinta al massimo, col rischio di bruciarsi in fretta, ma cominciamo con ordine, facciamo un salto indietro nel tempo, è il 2 Settembre 1964…
Siamo a Beirut, in Libano, e Patricia Taylor dà alla luce un maschietto, nove mesi prima in un nightclub, dove lei si esibiva come ballerina, Patricia incontra il papà di Keanu nonchè suo futuro marito Samuel Nowlin Reeves jr. di professione geologo. Chiamato col nome di un trisavolo paterno di origine hawaiiana, il piccolo keanu si trasferisce con famiglia e sorella in Australia, qui grazie ad una sostaziosa eredità lasciata dal nonno paterno, la famiglia Reeves vive tra agi e lusso, ma questa vita, fatta di feste ed eccessi attirano ambigui personaggi intorno alla coppia che diventa presto schiava di alcool e droga.
E’ Patricia a rendersi conto della piega pericolosa che la vita della famiglia sta prendendo, e avvisa il marito che se non smetterà con gli stupefacenti lei lo lascerà, ma Samuel è ormai dipendente dalla droga,e Patricia presi i due figli lo lascia per traferirsi a Toronto, l’ultima volta che keanu ha visto il padre aveva tredici anni, la madre dopo alcuni matrimoni ora è apprezzata costumista, mentre il padre, ormai condannato piu’ volte per spaccio vive di sussidi sociali in casa della madre.
Insomma un’infanzia travagliata quella dell’attore, ma grazie ad una madre coraggiosa, keanu può con il supporto del nuovo patrigno Paul Aaron, regista di Broadway, cominciare a conoscere il mondo dello spettacolo, da cui è subito e immancabilmente attratto. Talentuoso atleta, diventa l’idolo del suo liceo, Keanu “The wall” Reeves, questo il soprannome affibbiatogli dai compagni di scuola e dalla sua squadra di Hockey, sport che gli spalancherà le porte del professionismo, ma Keanu sente che non è quella la sua strada.
Spinto dal patrigno, che scorge in lui un acerbo ma prepotente talento, a 17 anni Keanu lascia il liceo, non si diploma, e comincia l’iter che tutti gli aspiranti attori devono seguire per raggiungere i riflettori dello showbiz, tra provini e corsi di recitazione, l’attore si barcamena con piccoli lavoretti, tra cui boscaiolo, affilatore di pattini da ghiaccio e direttore di un negozio di pasta.
L’attore negli anni ’80 approda ad Hollywood, qui ha il suo primo agente che dopo avergli trasformato il nome in K.C. Reeves gli procura qualche particina tra cui uno spot per la Coca-cola. Dopo un inizio difficile, arrivano le prime parti importanti, prima una serie tv, Nighr heat, poi il fim Terapia di gruppo. Sul grande schermo affronta un ruolo a lui congeniale con il giocatore di Hockey nel film sportivo Spalle larghe, seguono I ragazzi del fiume accanto a Dennis Hopper, Le relazioni pericolose con Uma Thurman, e approccia la commedia con i demenziali Bill &Ted’s excellent adventures e Ti amerò….fino ad ammazzarti.
La strada sembra ora in discesa per la neo-star, arrivano parti da protagonista, nel 1991 viene diretto dalla regina dell’action Katherine Bigelow in Point break accanto a Patrick Swaitze, poi un anno dopo è Jonathan Archer, agente immobiliare rapito e imprigionato nientemeno che dal conte Dracula nel film di Coppola Bram Stoker’s Dracula.
Ormai lanciato, l’attore diventa star planetaria e fioccano copioni che spaziano nei generi dimostrando l’ecletticità interpretativa di questo ragazzo, Bernardo Bertolucci lo vuole per il mistico Piccolo Buddha, poi e la volta delll’adrenalinico blockbuster Speed, poi le commedie, sportive, Le riserve con Gene Hackman e romantiche, Sweet November e La casa sul lago del tempo, è un avvocato rampante ne L’avvocato del diavolo rilettura Yuppie del Faust accanto al mostro sacro Al Pacino, poi arriva il cinema di fantascienza dei fratelli Wachosky e la rivoluzionaria trlogia di Matrix, seguito da A scanner darkly surreale e psichedelica pellicola tratta da un racconto di Philip K. Dick.
Dopo i poliziotti corrotti del thriller La notte non aspetta, lo ritroveremo a giorni nelle nostre sale nel remake del classico fantascientifico Ultimatum alla terra, e amante di Robin Wright Penn ne La vita privata di Pippa Lee.
E’ palese che nonostante una vita privata travagliata, la morte dell’amico River Phoenix, la perdita di una figlia e della compagna Jennifer Syme, ed i continui fermi per droga e alcool, Reeves continua la sua scalata, difendendo con unghie e denti, ma soprattutto con l’aiuto di un talento naturale ormai addomesticato ai bisogni della fabbrica dei sogni hollywoodiana, il suo posto nell’Olimpo dello star-system.