L’amore è eterno finchè dura, recensione

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Gilberto (Carlo Verdone) è un cinquantenne alquanto posato che decide di fare una piccola trasgressione partecipando ad uno speed-date in cui si cerca la partner ideale, purtroppo la sua scappatella verrà scoperta dalla moglie Laura (Laura Morante) quando una delle partecipanti all’incontro sparisce e le autorità sono chiamate ad indagare.

Gilberto verrà così cacciato di casa e si troverà costretto ad essere ospitato da una coppia di amici, il socio Andrea (Rodolfo Corsato) con il quale divide la gestione di un negozio di ottica e la moglie Carlotta (Stefania Rocca), per la quale scoprirà ben presto di provare una forte attrazione.

Inizierà cosi per l’uomo una lunga e infruttuosa ricerca dell’anima gemella, ma un pò l’essere stato scottato dalla scoperta che la morigerata mogliettina ha  un amante, un pò la delusione costante di donne lontanissime da ogni idealizzata perfezione, renderanno Gilberto ancor più confuso e frustrato.

Con L’amore è eterno finchè dura torna il Carlo Verdone che preferiamo, quello più malinconico dotato di quell’impronta amara e al contempo ironica che oggi manca alla commedia made in Italy, troppo puntata al remake conpulsivo o alla parodia cinetelevisiva.

Certo stavolta il Verdone regista manca purtroppo del giusto equilibrio tra cinismo e ironia che abbiamo amato in altre sue pellicole come Compagni di scuola o Maledetto il giorno che t’ho incontrato, mostrando i difetti tipici di un voler accontentare  i fan del Verdone nazional-popolare amato protagonista delle commedie ad episodi, cercando con fatica di conciliarne eccessi e caricature con il Verdone autore, impresa ardua che causa parecchie defiance in fase di scrittura,vedi C’era un cinese in coma, ma che rimane comunque sempre efficace nella parte della performance recitata.

Maledetto il giorno che t’ho incontrato comunque resta una delle sue prove più convincenti, certo potranno restare delusi i purisiti del Verdone televisivo, ma saranno accontentati invece chi come noi ama il lato più malinconico di un attore/autore capace di una cattiveria che vorremmo vedere piu spesso, magari in una forma più pura e meno rassicurante con tutti gli effetti collaterali del caso.