Un bel pastrocchio questo Zombie Holocaust di Marino Girolami che si ispira, ed usiamo un eufemismo, al filone cannibal di Deodato e a quello zombie di Fulci, rubacchiando a destra e a manca per confenzionare un maldestro horror low-budget veramente scadente.
Il regista Marino Girolami alias Frank Martin alias Franco Martinelli (Sesso profondo, Italia a mano armata) e lo sceneggiatore Romano Scandariato (La morte ha sorriso all’assassino), danno fondo a tutta la filmografia horror italiana dell’epoca riuscendo a saccheggiare anche l’insaccheggiabile come i lavori di Sergio Martino a loro volta inguardabili e disastrose imitazioni.
In un ospedale di New York un chirurgo e la sua assistente sorprendono un inserviente che sta pasteggiando con un paziente appena deceduto, l’infermiere si suiciderà, ma un tatuaggio e alcuni casi similari porteranno un gruppo di scienziati e giornalisti nelle Molucche sulle tracce di uno scienziato folle che utizza i corpi degli indigeni per scoprire il segreto dell’immortalità.
Sicuramente uno dei peggiori zombie-movie made in Italy di sempre, tutto è molto approssimativo, ma se in altre analoghe produzioni questo lato artigianale ha il suo fascino, qui mette alla luce tutta la debolezza di una sceneggiatura povera di idee e mancante delle giuste suggestioni. Un Bruttissimo da evitare.