Ancora un no per il cinema Metropolitan di Roma. Dopo anni di attesa e di lungaggini burocratiche, questa sala storica nel centro di Roma subisce l’ennesimo diniego a una riqualificazione volta a riportare la cultura protagonista di un quartiere che l’aspetta a braccia aperte.
Cinema Metropolitan vanto del quartiere
Il via libera ottenuto dal Campidoglio aveva dato speranze in merito alla riapertura dello spazio, opportunamente riqualificato: la doccia fredda finale, per ora è arrivata dalla Regione Lazio che, dopo un tira e molla durato anni e alcune illusioni, si è arenata davanti a una norma del testo unico del commercio.
Per molti anni il cinema Metropolitan di Roma ha rappresentato un vanto in ambito culturale per il centro della città. Uno spazio nato nel 1909 che nei decenni è stato in grado di accogliere generazioni di appassionati di cinema. Favorendo in questo modo il diffondersi di una cultura a libero appannaggio dei cittadini, a prescindere dalla loro preparazione o classe sociale.
Nel corso di questi dodici anni di chiusura, che per il momento continueranno a tempo indeterminato, sono state diverse le realtà che hanno puntato a divenire parte della riqualificazione del cinema Metropolitan. Uno spazio così importante in metratura e conosciuto che sarebbe stato l’asso nella manica di chiunque avrebbe desiderato partecipare alla sua rinascita.
Come spesso accade quando di mezzo c’è la cultura, la burocrazia è stata in grado di fare danni enormi per il cinema Metropolitan di Roma. Non solo: anche un certo rimpiattino delle responsabilità da parte della politica ha portato questo spazio a rimanere fermo in una sorta di limbo per ben 12 anni.
Un periodo di tempo nel quale le numerose proteste e le tante lettere inviate sono rimaste pressoché inascoltate.
Già annunciato ricorso al Tar
I proprietari del cinema Metropolitan di Roma hanno fatto già sapere che impugneranno la decisione davanti al Tar. Secondo il testo unico del commercio, la Regione Lazio non può dare il via libera alla riqualificazione a causa di una modifica dello stesso che consente il cambio di esercizio per solo il 30% della metratura di cinema e teatri.
Il progetto di riqualificazione che vorrebbe la creazione di un cinema da cento posti in onore della sala storica e di un piccolo centro commerciale riguarderebbe invece il 90% della metratura.
Ancora una volta la possibilità di poter favorire la diffusione della cultura, in questo caso cinematografica, si scontra con una burocrazia che non è stata in grado di tenere il tempo.
Rovinando il futuro di questa sala antica e amata da generazioni. I proprietari stanno facendo di tutto per poter donare nuovamente questa sala ai cittadini di Roma. Purtroppo, come ormai accade spesso, la politica sembra essere un ostacolo insormontabile.