Dopo i consensi favorevoli che “Le Meraviglie” di Alice Rohrwacher ha raccolto con ben 12 minuti di applausi dopo la proiezione, oggi è la volta di Bennet Miller e David Cronenberg.
Miller presenta il suo “Foxcatcher”, confermando il suo interesse per i drammi e i personaggi reali del mondo dello sport che si discostano dai modelli convenzionali di comportamento.
Per questo film, come per gli altri del resto, Miller sceglie di concentrarsi su determinati aspetti delle vite dei personaggi che racconta, riducendo così al minimo l’approccio puramente cronologico e romanzato tipico del biopic. I protagonisti sono due fratelli, entrambi campioni di wrestling e John E. du Pont, il ricchissimo ed eccentrico sponsor del team dell’American freestyle wrestling, conosciuto come “Foxcatcher”.
Ancora un tuffo nello sport ma il film si concentra, come accennato, su un particolare evento: l’omicidio di uno dei due campioni Dave Schultz, interpretato da Mark Ruffalo. La sceneggiatura si basa sull’autobiografia dell’altro fratello, Mark Schultz, interpretato da Channing Tatum.
Del film di David Cronenberg, “Maps to the stars”, si è parlato tanto. Il regista arriva a Cannes, dopo aver presentato nel 2012 “Cosmopolis”, con un film che ritrae senza veli né compromessi il mondo di Hollywood. Ad accompagnarlo in questa avventura un cast stellare: John Cusak, Julianne Moore, Mia Wasikowska e Robert Pattinson.
È una sorta di racconto gotico, quasi tragicomico, con personaggi problematici, ossessionati dai fantasmi del passato, smaniosi di fama, con le pulsioni istintive che si scatenano, facendo sentire anche l’odore del sangue.
Ricordiamo che questa è la quinta volta a Cannes per il regista canadese che è stato anche presidente della giuria e nel 1996 ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria per “Crash”.