Artista a 360° gradi, attore, regista, scrittore, pittore, insomma James Franco fa tutte queste cose e le fa anche bene. Di recente i suoi dipinti di nudo maschile sono stati favorevolmente accolti dalla critica, ed ora, che Franco fa anche il presentatore, conduce un programma come critico d’arte.
In mezzo a tutti questi impegni vuoi che non ci sia almeno un intoppo? No, non stiamo parlando dei suoi recenti grattacapo per aver chattato con una minorenne, ma del suo film su Charles Bukowski.
La questione è che James Franco non detiene più i diritti sul libro semi-autobiografico di Bukowski “Panino al prosciutto” sul quale avrebbe basato il suo film, perché scaduti nel 2010.
Queste le parole dei querelanti sul film di Franco:
Riprende i temi del romanzo di un’infanzia solitaria, un’adolescenza alla ricerca della coscienza di sé, i fallimenti, l’ipocrisia e la crudeltà degli adulti e, in una chiara descrizione, il crudo interesse dei ragazzi nei confronti del sesso. Il film incorpora intere scene, includendo sostanzialmente dialoghi presi dal romanzo.
Naturalmente Franco smentisce, ritenendo che il film, che ha realizzato con i compagni della New York University, racconta solo della giovinezza di Bukowski, senza ricalcare necessariamente il libro.