Chissà se Anne Giafferi si aspettava un nuovo Papa così lontano dai clichet della Chiesa cattolica. Nel suo film, “L’amore inatteso”, ha provato a disvelarli e ribaltarli, affidando il tessuto narrativo al volto di un brillante quarantenne francese che conduce una vita agiata. Il film arriva nelle sale italiane il prossimo giovedì 21 marzo.
Nel 2013 c’è la possibilità di giocare con i clichet e con i pregiudizi cui la Chiesa cattolica ci ha spesso abituati, sia in entrata che in uscita.
“L’amore inatteso” ha questa missione. Esce in un momento importante per la Chiesa stessa. Un momento di rivoluzione. L’abdicazione di Benedetto XVI e l’elezione di Papa Francesco I ha sicuramente rinnovato l’ambiente e gli spettatori che andranno a gustarsi il film avranno sicuramente una riflessione in proposito nel paragonare realtà e finzione.
Coloro che credono, con ogni probabilità, rideranno in maniera garbata. La tipica risata di chi si diverte ma nel contempo riflette. Una risata, se vogliamo, dai tratti pirandelliani.
I miscredenti, gli scettici, coloro che sono sempre gonfi di pregiudizi, invece, andranno a vedere il film per accumulare tasselli alla loro idea di religione. Probabilmente si ritroveranno nel ruolo di Antoine, un protagonista molto speciale.
Tramite la sua figura, Anne Giafferi parla di spiritualità, di ricerca del senso della vita. Temi che, per sua stessa ammissione, ha trattato con leggerezza, un pizzico di ironia e nessuna volontà di fare proseliti.
“L’amore inatteso” è un film in cui si cerca un equilibrio tra serietà e commedia. L’argomento, d’altronde, è uno dei più delicati.
Lo sa bene anche Papa Francesco I, in fondo. Il tempo di digerire alcune pillole amare con un sorriso, forse, è arrivato anche all’ombra di San Pietro. Con buona pace degli spettatori che andranno nelle sale cinematografiche.