Il nuovo film di Gabriele Salvadores si chiamerà “Educazione Siberiana” ed uscirà nelle sale il prossimo 28 febbraio 2013.
Appare molto interessante entrare nell’ottica di questo particolare modello educativo.
“La scenografia”
L’educazione siberiana è un’educazione di natura criminale, la quale però non manca di avere precise regole d’onore. Talvolta, paradossalmente, le sue regole sono al quanto plausibili. E condivisibili.
Gabriele Salvatores ha scelto di parlarne ambientando la sua storia in Russia, nel sud della Nazione. Ha scelto anche un periodo storico ben preciso il bravissimo regista di “Mediterraneo” e “Quo vadis Baby?”. “Educazione Siberiana” è infatti un film ambientato tra il 1985 e il 1995. Ad oggi sembra già preistoria. Eppure quegli anni, ancora così vivi nella memoria di tutti noi sono stati portatori di un cambiamento per la contemporaneità. Sono gli anni della caduta del Muro di Berlino.
Sono inoltre gli anni in cui l’Unione Sovietica smise di esistere.
Due eventi, il secondo è la conseguenza del primo, che hanno plasmato per sempre la storia dei rapporti socio-economici del pianeta terra.
Il Romanzo di Nicolai Lilin
“Educazione Siberiana“ prende le mosse dall’omonimo romanzo di Nicolai Linin. Un testo forte, all’interno del quale Lilin parla a viso aperto della sua infanzia e della sua adolescenza, vissute all’interno di una banda di ‘Criminali Onesti’. Era così che Lilin e soci amavano definirsi. E’ in questa comunità che sono cresciuti, diventando uomini ‘particolari’. Non volendo questa esperienza li ha portati ad essere parte integrante di alcune dinamiche tutt’ora vivide nella storia del mondo.
Il loro, nei nostro confronti, è un insegnamento. Ebbene, Salvatores ha letto il testo ha a reso filmico il suo significato.