Ancora aggiornamenti sulle polemiche scaturite dal rifiuto del regista inglese Ken Loach di presenziare alla trentesima edizione del Festival di Torino al via oggi e di non ritirare lo speciale premio alla carriera insignitogli. Dopo il comunicato di Loach e la replica degli organizzatori del festival, arriva anche la replica alle accuse da parte della Rear, società cooperativa che fornisce servizi al Museo del Cinema di Torino.
Accetterà invece il prestigioso premio Ettore Scola, il regista seppur vicino ai lavoratori coinvolti nella vicenda ha scelto algtrimenti non sseguuendo l’esempio di Loach (QUI trovate le sue motivazioni]
Il comunicato rilasciato dalla Rear:
Nessun taglio dei salari né licenziamenti. Avvilisce che un regista di indiscusso valore come Ken Loach e di straordinaria sensibilità verso il mondo del lavoro non abbia sentito l’urgenza intellettuale e umana di fare chiarezza prima di prendere posizioni tanto nette e ingenerose. Posizioni che mortificano non soltanto la nostra storia imprenditoriale, ma soprattutto la serietà e l’alta responsabilità della maggior parte dei nostri soci”. [Rear nega infine gli “episodi di minacce e maltrattamenti”]: un’accusa così pesante avrebbe già lasciato una vistosa traccia e avrebbe avuto conseguenze sull’azienda e sui suoi amministratori. Cosa che non è avvenuta.
(fonte Cinecittànews – Photo Credits | Getty Images)