Per quanto riguarda la volgarità nei film bisogna prima decidere se quest’ultima è accettabile nel contesto e nelle situazioni in cui è inserita o se è meramente un basso e furbo escamotage per strappare qulche risata facile. Nel primo caso possiamo parlare di volgarità alla fine ben contestualizzata e necessaria, come quella dei gangster-movie di Scorsese, uno su tutti Quei bravi ragazzi , dove il turpiloquio in gergo irtaloamericano si è guadagnato all’epoca dell’uscita il titolo di film con più parolacce della storia del cinema, battendo un cult come Scarface con un conteggio finale di 246 tra insulti, imprecazioni e minacce varie.
Tra gli italiani in testa alla classifica si piazzano alcune performance viste nei vari cinepanettoni, dai doppi sensi a sfondo sessual-pecoreccio della coppia Boldi/De Sica, al re della parolaccia, il comico Enzo Salvi alias er cipolla, che riesce a competere con il repertorio di un altro campione della categoria, l’attore Tomas Milian, da guinness la sua performance da sboccato rapper in Natale in India.
In questa nostra personalissima classifica il trono comunque lo conquista il cartoon più greve e politicamente scorretto della storia della tv, South Park, che nel suo debutto cinematografico da il suo meglio e sforna una serie di atti impropri, volgarità, atti di violenza e pecorecce performance da far impallidire qualunque film visto sino ad oggi, il suo conteggio di volgarità tocca quota 399, spodestando Quei bravi ragazzi e surclassando Scarface.
Concludiamo con la commedia Clerks 2, scurrile e volgarissima ma altrettanto irresistibile, citiamo anche tutti gli Scary Movie con punte da guinness nella seconda e terza puntata, e poi arriviamo al cinema italiano più impegnato e di denuncia con Ultrà di Ricky Tognazzi e Il Branco di Marco Risi qui si toccano notevoli punte estreme di violenza verbale e fisica.