Dal principe di Bel Air ad Hancock: semplicemente Will Smith-Parte prima

In concomitanza con l’uscita nelle sale italiane di Hancock, recensito sul nostro Blog, vogliamo soffermarci sulla vita privata ed artistica dell’attore più pagato al mondo. Da oggi e per due puntate, cercheremo di capire chi è veramente Will Smith e comprendere i motivi del successo; nel 2007 la prestigiosa rivista americana Newsweek lo incorona come l’attore più potente del mondo.

Willard Christofer Smith Jr. in seguito conosciuto come Will Smith è prima di tutto un rapper statunitense. Cresciuto nella middle class di West Philadelphia con il soprannome di Prince, per il modo in cui si tirava fuori dai guai, grazie al suo carisma, e al suo modo elegante di parlare, inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo alla giovane età di 12 anni.

Un party ed un incontro con Jeff Townes gli sono fatali; inizia per Smith la prima vera collaborazione artistica in campo musicale. Accanto al nomignolo “Price”, affiancherà in seguito quello di “Fresh”, molto in voga nello slang della black America della metà degli anni ottanta; nasce così la prima band che prende il nome di Dj Jazzy Jeff and the Fresh Prince. Nell’arco della seppur breve carrierà sonora, riusciranno a vincere due Grammy Award per la migliore performance rap con il brano Parents Just Don’t Understand, seguito poi da Summertime.

Nel 1989 incontra Benny Medina, produttore esecutivo della Warner Bros, il quale inventa per Will Smith una sit-com, basata sulla sua vita a Beverly Hills; la NBC nel 1990 diede subito credito e corpo al progetto ed inizia la produzione di Willy, il principe di Bel Air. La trama era semplice: Will interpretava fondamentalmente se stesso, un ragazzo di strada di Philadelphia. La serie ebbe un successo clamoroso, sia negli Stati Uniti che all’estero e andò avanti per ben sei anni.

Nel 1993 arriva la grande occasione al cinema. Viene infatti scelto per interpretare il ruolo di Paul, il giovane omosessuale che sconvolge la vita di cinque coppie della New York bene, in 6 gradi di separazione di Fred Schepisi. Nonostante le polemiche per la scena di un presunto bacio tra uomini che Will si sarebbe rifiutato di girare, il film e l’attore ottengono un buon successo di critica e pubblico.

Grazie al successo raggiunto dal film d’azione Bad Boys di Michael Bay, la carriera cinematografica di Will Smith prende il sopravvento. Ebbe una grossa spinta grazie al blockbuster di Roland Emmerich, Independence Day, dove interpreta il capitano dei Marines, Steven Hiller che combatte contro gli alieni invasori. In seguito film come Men in Black di Barry Sonnenfeld e Nemico pubblico di Tony Scott con Gene Hackman contribuirono ad incrementarne la popolarità a livello internazionale. Siamo nel 1998; da questo momento in poi il nostro Smith è dichiaratamente confermato come il re del box office.