Anno 2000, prima gli States e poi l’Europa vengono invasi da una bellicosa razza aliena rasta, gli Psyklos, una sorta di Klingon frustrati, e con la ferma intenzione di schiavizzare l’intero genere umano, ma non avevano fatto i conti con Johnny “McGyver” Tyler, terrestre ribelle che con l’ausilio di un ordigno atomico e di un trasportatore molecolare (!!) non solo distruggerà l’intero pianeta dei rissosi vichingi spaziali, ma ridarà la libertà alla razza umana!
Battaglia per la Terra sembra una sorta di pegno pagato da John Travolta, allora fresco adepto, alla comunità religiosa di Scientology, anche se l’attore nega vigorosamente qualsiasi collegamento tra la produzione del film e lo scrittore fondatore del suddetto movimento religioso, Ron Hubbard.
Se il libro di Hubbard poteva essere una buona lettura, il film risulta essere una ciofeca di proporzioni cosmiche, sceneggiato dal figlio undicenne dei produttori durante la ricreazione a scuola e recitato con l’entusiasmo e la partecipazione di una seduta dal dentista.
La trama si snoda tra situazioni decisamente surreali, una marea di effetti speciali sacrificati all’inutilità di una storia che viene letta in una sorta di rivisitazione del mito di Davide e Golia, ma con un finale che lascia esterrefatti per un’ingenuità da cartoon e la totale mancanza di qualsivoglia minima credibilità narrativa.
Questa perla è a tutto’oggi nella classifica IMDb dei 100 film più brutti nella storia della cinematografia mondiale, all’epoca dell’uscita tra un lancio di ortaggi e l’altro si è beccato ben 7 Razzies, accaparrandosi critiche feroci in tutto il globo, ma il sottoscritto, da inguaribile ottimista vede sempre il bicchiere mezzo pieno, dopo Battaglia per la terra il cinema sci-fi non ha mai più toccato livelli così bassi.