In Cina è uscito, peraltro riscuotendo un ottimo riscontro di pubblico con tanto di file ai botteghini, il sequel Kung Fu Panda 2 e alcuni puristi sembrano non aver apprezzato alcune libertà che si è presa la Dreamworks per tratteggiare folclore e tradizioni dell’antica Cina dove il cartoon, diretto dalla coreana Jennifer Yuh e doppiato peraltro anche da Jackie Chan (Scimmia/Master Monkey), è ambientato e che sembra stia subendo per questo motivo una dura campagna di boicotaggio.
Tra i fautori di questo boicotaggio ci sarebbe l’artista Zhao Bhandi, noto tra l’altro per la sua predilizione nell’utilizzare l’immagine del Panda nelle sue opere, che già si scagliò a suo tempo contro il primo film accusandolo addirittura di blasfemia e pretendendo scuse formali dalla Dreamworks che all’epoca naturalmente glissò diplomaticamente e di contro sbancò i botteghini cinesi.
Bandi quindi torna alla carica e stavolta supportato da alcuni studiosi e colleghi artisti si scaglia anche contro questo sequel, accusandolo di sfruttare per denaro l’immagine pura dei bambini visto che la data di uscita del film ha coinciso con il tradizionale Children’s Day, festa internazionale dedicata all’infanzia che secondo Bandi sarebbe stata trasformata in un bieco escamotage promozionale che l’artista intende contrastare con lettere aperte alle autorità cinesi e annunci su riviste e quotidiani:
Il Children’s Day deve essere puro…non bisogna trasformarlo in un giorno per arricchire Hollywood.
Tra i sostenitori di Bandi ci sarebbero molti studiosi ed insegnanti, tra questi il professore universatario Qingdong Kong, docente presso l’Università di Pechino che estremizza la polemica:
Si tratta di una vera e propria invasione culturale.
Comunque c’è anche chi smorza i toni come Cao Hui, vice direttore generale della Shenzhen Global Digital Creations specializzata proprio in animazione digitale:
I produttori americani dovrebbero solo imparare a fare un miglior uso della storia cinese. (fonte Il Giornale.it/Virgilio Notizie)