“La grande bellezza”, “Still Life”, “Sacro GRA“, “Sole a catinelle”. Il 2013 è un anno che i cinefili, addetti ai lavori e non, ricorderanno con il sorriso per quanto concerne il nostro Paese. Un anno ricco di successi, di attenzione da parte di pubblico e critica, di importanti premi vinti. Di riconferme.
Non sono mancate le piccole delusioni, sia a livello di incassi che a livello di premi. Ma non si può chiedere di più in un momento non particolarmente facile per l’industria del cinema.
La grande bellezza
Così, ripercorrendo le fasi cruciali dell’anno che volge al termine, godiamo dei successi di pellicole quali “La grande bellezza”. Il sodalizio artistico tra Paolo Sorrentino e Toni Servillo, ormai, funziona a memoria. Cambia il copione, ma non il risultato. Regista e attore convincono, anche quando non vincono. E lo fanno con maestria, sagacia e capacità di elevare la cultura. Non è una pellicola facile, “La grande bellezza”. Racconta di una Roma a metà tra un passato ‘sfarzoso’ e un presente pressoché ‘miserabile’. Si serve degli ambienti esterni e meravigliosi della ‘Città Eterna’, per collocare la scena sul crinale tra la cornice felliniana e i problemi di oggi.
La ‘Dolce vita’ diventa quasi amara, e Sorrentino (complice un Servillo in splendida forma e una fotografia d’autore) sa come raccontarla e renderla moderna.
Still Life
La vera rivelazione dell’anno è “Still Life” di Uberto Pasolini. Prodotto in Gran Bretagna, ma scritto e diretto da un italiano. Un nome di certo non conosciuto ai più, ma che è pronto a confermare questo incredibile exploit.