Il film che l’Academy ha giudicato il migliore della cinquina quest’anno è “12 anni schiavo” di Steve McQueen.
Il regista era davvero entusiasta e Brad Pitt, che del lungometraggio è produttore e interprete, ritirando la statuetta insieme a tutto il cast ha affermato:
Grazie per questo grande onore. È stato un vero privilegio lavorare sulla storia di Salomon Northup.
1841, 20 anni prima della guerra di secessione americana, Solomon Northup (Chiwetel Ejiofor), è un musicista, che vive tranquillamente nello stato di New York assieme a sua moglie e ai suoi due figli.
Un giorno due uomini dall’aria distinta, gli offrono di entrare per lavoro in una compagnia di artisti per un lavoro molto ben retribuito e con la possibilità di viaggiare. Quello che sembra un affare si tramuta ben presto in un vero incubo. Solomon si risveglia incatenato in una stanza buia alla mercé di due carcerieri: è stato drogato e venduto come schiavo nel sud degli Stati Uniti.
D’un tratta la sua vita precedente sparisce nel nulla così come la sua identità di Salomon, ora è Platt, ed uno schiavo.
Film perfetto dal punto di vista delle immagini, dell’estetica, ogni scena, studiata nel dettaglio, trasmette perfettamente una particolare sensazione. E di sensazioni ce ne sono tante, così come di emozioni, umanità, oppressione, dignità, angoscia.
Attore protagonista è Chiwetel Ejiofor interprete intenso di un uomo che cerca costantemente l’equilibrio tra sopravvivenza e dignità.
“Eroe” negativo è uno spietato Michael Fassbender che si muove con disinvoltura in un sud popolato da figure grette e senza pietà. Malgrado tutte le rinunce che Solomon è costretto a fare, c’è una cosa che non lo abbandona mai: la voglia di tornare a casa.