Oggi per lo spazio gadget cinematografici vi segnaliamo un capolavoro da brividi, trattasi della statua a grandezza naturale del licantropo protagonista del classico Un lupo mannaro americano a Londra di John Landis. Senza dubbio 3.200$ non sono un’inezia, ma se date un’occhiata subito dopo il salto siamo certi che concorderete con noi che li vale in toto.
Un lupo mannaro americano a Londra
Licantropi al cinema: 10 mutazioni da luna piena
Esce oggi nei cinema Breaking Dawn parte 2, l’ultimo capitolo di una saga che, gusti a parte, non solo ci ha mostrato vampiri vegetariani che brillano al sole, ma anche licantropi che hanno tutto l’aspetto di cagnoloni troppo cresciuti, insomma un bel passo indietro per un paio di icone horror che hanno fatto la storia del cinema.
John Landis prepara un nuovo horror
Dopo la sorprendente black-comedy a tinte horror Burke and Hare-Ladri di cadaveri che ha visto protagonisti Simon Pegg e Andy Serkis, il regista John Landis sembra voler tornare ai tempi del cult Un lupo mannaro americano a Londra cimentandosi con la scrittura di un horror a tutto tondo, a rivelarlo lo stesso Landis durante un’intervista al sito Bloody Disgusting.
Effetti speciali, 10 “trasformazioni” da antologia (video)
Oggi per la rubrica dedicata agli effetti speciali e visivi proviamo a stilare una classifica in cui elenchiamo quelle che secondo noi sono le migliori trasformazioni/mutazioni create su grande schermo dagli esperti di Hollywood e non solo e che in molti casi hanno fruttato più di qualche prestigioso riconoscimento tecnico come l’ambito Oscar.
Dopo il salto la nostra personale top 10, naturalmente è doveroso avvertire i più sensibili che alcune immagini potrebbero risultare oltremodo disturbanti e come di consueto per qualsiasi aggiunta o segnalazione lo spazio commenti è a vostra disposizione.
B-cult, Creep-Il chirurgo
Oggi per i film da riscoprire vi proponiamo un horror britannico abbastanza recente che secondo noi non ha avuto l’attenzione dovuta, si tratta di Creep-Il chirurgo claustrofobico thriller-horror con tanto di mostruosa creatura cannibale e terrorizzata donzella in fuga, ambientato nei mendri di una claustrofobica metropolitana londinese.
Il regista Christopher Smith (Severance-Tagli al personale) inscena una sorta di La bella e la bestia in versione cannibal, raccontandoci di una ragazza che dopo una nottata brava si ritrova ubriaca a gironzolare per i tunnel della labirintica metro di Londra, incontrando un assassino deforme che cresciuto a carne umana negli anfratti oscuri di tunnel ormai dimenticati, si diverte ad uccidere e seviziare con attrezzi da chirurgo chiunque gli capiti a tiro.
Festival di Roma 30 ottobre: ieri a lezione con Landis, oggi Ricky Tognazzi e Susanne Bier
Terza giornata per il Festival Internazionale del Film di Roma, ieri evento di punta l’incontro con John Landis, il regista di The Blues Brothers e Un lupo mannaro americano a Londra ha presentato in anteprima mondiale la sua nuova black-comedy Burke & Hare, in cui in una Edimburgo del diciannovesimo secolo due eccentrici assassini mettono su un lucroso commercio di cadaveri con la locale facoltà di medicina.
Altro evento l’anteprima del secondo lungometraggio dedicato alle Winx, stavolta l’animatore Iginio Straffi con Winx Club 3D -Magica avventura utilizza per la prima volta in una pellicola italiana un’immersivo 3D di ultima generazione e porta le fatine più famose del mondo in carne ed ossa sul red carpet del festival.
La cosa, effetti speciali da cult
Qualche tempo fa leggevamo su una rivista specializzata una dichiarazione alquanto azzardata in cui parlando dei numerosi remake, prequel e reboot horror in arrivo, tra i quali quello del cult La cosa, si definivano i terrificanti effetti speciali del film di John Carpenter come invecchiati male.
Quindi visto che è in arrivo un aggiornatissimo prequel e che il cinema di ultima generazione dimentica sempre più spesso quanto make-up tradizionale e animatronica donino corpo e realismo agli effetti speciali, abbiamo deciso di rispolverare proprio le disturbanti meraviglie in animatronica del make-up artist Rob Bottin, che all’epoca dell’uscita del film di Carpenter crearono non poche polemiche.
Masters of Horror, Sergio Stivaletti
Oggi spazio horror dedicato a Sergio Stivaletti, uno dei make-up artist italiani più conosciuti e richiesti, collaboratore fidato del regista Dario Argento, negli anni ha esplorato l’arte dell’effetto speciale nella sua interezza, passando dall’utilizzo di make-up tradizionale e trucco prostetico sino all’animatronica, quest’ultima cuore di tanto cinema di genere e purtroppo tecnica quasi del tutto soppiantata dalla CGI.
Stivaletti nutre il suo immaginario con massicce dosi di cinema di genere, inizia riproducendo artigianalmente la stop-motion di Harryhausen, per riuscire con il tempo a frequentare stage con grandi maestri come Rick Baker, premio Oscar per le mutazioni live-action del cult Un lupo mannaro americano a Londra e con lo specialista in zombie Tom Savini.
Eve Hewson in This must be the place, Riley Keough in Mad Max: Fury Road, Landis prepara Chronicles e niente Spiderman per Christoph Waltz
Ancora un bel carico di casting news per questo pomeriggio, iniziamo con Eve Hewson, figlia di Bono Vox che affiancherà Sean Penn e Frances McDormand in This must be a place black-comedy a tinte thriller di Paolo Sorrentino, co-produzione internazionale che racconterà di un ex-star della musica in cerca di un criminale nazista rifugiatosi negli States, reo di aver in tempo di guerra torturato il padre.
Ed ora occupiamoci di un’altra attrice in erba, si tratta di Riley Keough nipote nientemeno che di Elvis Presley che è in trattative per un ruolo nel sequel Mad Max: Road Fury, l’attrice dovrebbe vestrire i panni di una delle Cinque mogli, gruppo di donne a cui il protagonista dovrebbe far da guardia del corpo.
Remake anche per Un lupo mannaro americano a Londra
Era solo questione di tempo affinchè anche il classico di John Landis Un lupo mannaro americano a Londra, per giunta già finito nelle mire dei produttori nel 1997 con l’imbarazzante sequel non ufficiale Un lupo mannaro americano a Parigi, diventasse materiale da remake, e infatti ecco giungere news sulla messa in cantiere di un progetto curato dalla Dimension Film.
Sembra un’impresa davvero ardua, se non impraticabile ricreare oggi quell’intrigante miscela di black-humour, horror ed effetti speciali che trasformò il film di Landis in qualche anno in un vero e proprio cult, ma questo non ha certo fermato i produttori che hanno già reclutato uno sceneggiatore affidando lo script a Fernley Phillips che nel curriculum sfoggia il non proprio memorabile Number 23 prima incursione nel thriller per l’attore Jim Carrey.
B-cult, In compagnia dei lupi
Oggi B-cult d’annata con la fiaba dark datata 1984 In compagnia dei lupi del regista inglese Neil Jordan, viaggio onirico attraverso la sessualità adolescenziale virata al femminile e filtrata attraverso gli stilemi del racconto gotico e il mito della licantropia con l’aggiunta di suggestioni in chiave horror dalla fiaba di Perrault Cappuccetto Rosso.
Il racconto esordisce con una ragazza intenta ad ascoltare i racconti/ammonimenti di sua nonna che attraverso alcune storie cerca di trasmettere alla nipote, reduce dalla tragica e violenta perdita della sorella sbranata da un branco di lupi, lezioni di vita per sopravvivere al lupo celato in diverse e insospettabili vesti, tutte egualmente insidiose.
Action figures, 10 mostri da collezione
Oggi per lo spazio dedicato alle action figures vi proponiamo una sorta di classifica in cui vi elenchiamo dieci pezzi da collezione selezionati tra le riproduzioni più curiose, disturbanti ed originali dedicate al cinema horror e che spaziano dalle classiche action figures fino alle statue.
Naturalmente abbiamo selezionato pezzi ancora facilmente reperibili sul mercato e che per costo, dimensioni e caratteristiche toccano un pò tutti i generi e soprattutto le tasche.
Dopo il salto la nostra classifica e la consueta galleria fotografica con cui potrete approfondire la conoscenza di questi incubi in miniatura tutti da collezionare.
Wolfman, recensione in anteprima
Lawrence Talbot (Benicio Del Toro) celebre attore da molti anni residente negli Stati Uniti è costretto a far ritorno in Inghlterra appena saputo della morte dell’amato fratello. Tornato nella vetusta dimora di famiglia reincontrerà il padre Sir John Talbot (Anthony Hopkins), con il quale si era scontrato subito dopo la morte della madre, della quale Lawrence ha sempre considerato il padre responsabile.
Talbot incontrerà anche la vedova del fratello, l’incantevole Gwen (Emily Blunt) che gli chiederà di scoprire cosa sia realmente accaduto al marito, il cui corpo è stato rinvenuto straziato, forse preda di qualche animale selvaggio.
Un esame accurato del corpo mostrerà si i segni di un attacco animale, ma anche di alcune caratteristiche umane nelle ferite inferte, il mistero si infittisce. Ben presto Lawrence scoprirà chi o cosa ha aggredito e ucciso il fratello, un feroce licantropo che lo assalirà, trasmettendogli una maledizione che alla prima luna piena si rivelerà foriera di eventi tragici, stragi efferate e incredibili rivelazioni che riguarderanno il misterioso passato della famiglia Talbot.
The Wolf Man, l’origine del mito
In occasione dell’imminente uscita del remake con protagonista Benicio Del Toro, oggi vi vogliamo parlare di un cult datato 1941, L’uomo lupo, nato dalla fantasia dei creativi degli studi Universal, responsabili anche di altri mostri cult in celluloide come la mummia, la creatura di Frankenstein e Il mostro della Laguna Nera.
Il film in un splendido e suggestivo bianco e nero narra la tragica storia della maledizione che affligge un gentiluomo inglese, Larry Talbot (Lon Chaney Jr.), tornato a casa dopo molto anni a causa dell’improvvisa morte del fratello maggiore.
Unico erede dei beni di famiglia e in continua lite con il padre, Talbot in una notte di luna piena, per difendere una donna, ucciderà un licantropo che gli trasmetterà un’antica maledizione che lo tramuterà ben presto in una pericolosa e famelica creatura della notte.