Da Priest a Machete: 10 “religiosi” sui generis al cinema

Il prossimo 15 giugno approda nelle sale italiane Priest-Il prete, fanta-action con vampiri dall’intrigante ambientazione post-apocalittica basato su una famosa serie di fumetti coreani, che ci propone un’originale setta di preti-guerrieri addestrati dalla chiesa come letali cacciatori di vampiri, una sorta di via di mezzo tra i Cavalieri Templari e i letali ninja del Giappone feudale.

Per l’occasione eccoci pronti a stilare una classifica ad hoc che comprende dieci sacerdoti formato grande schermo piuttosto originali nel loro approccio alla religione e soprattutto all’abito talare, quindi per la nostra Top 10 abbiamo preso in considerazione solo religiosi molto particolari che rappresentino il cinema di genere e la commedia in un’intrigante veste alternativa, vedi l’eccentrico Don Camillo di Fernandel piuttosto che il tormentato  Silas, religioso-killer de Il codice da Vinci, senza dimenticare il monaco investigatore de Il nome della rosa o quello tibetano e immortale dell’action Il monaco.

Dopo il salto trovate la nostra classifica di oggi.

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Indiana Jones e l’ultima crociata, recensione

Dopo un rocambolesco prologo nello Utah, dove conosceremo infanzia e origine della passione per l’archeologia di un giovane Indiana Jones versione boy-scout, ci ritroviamo ventisei anni anni dopo, all’indomani del recupero caldeggiato per decenni di un’antica reliquia, la croce di Coronado e di fronte ad una nuova missione per l’archeologo e avventuriero indiana Jones (Harrison Ford), dimostrare l’esistenza e recuperare nientemeno che il Santo Graal, mistica reliquia che la leggenda vuole avere le fattezze di un calice dal quale Gesù bevve durante l’ultima  cena.

Il professor Jones conosce sin troppo bene la mitologia legata al Graal, una leggenda per cui suo padre Henry (Sean Connery) ha speso una vita intera, una ricerca divenuta una vera ossessione per una figura paterna latitante e sin troppo severa, ma nonostante il conflitto interiore, l’incredibile reperto rinvenuto dal miliardario Walter Donovan (Julian Glover) spinge l’archeologo a lanciarsi nell’ennesima spericolata missione di recupero, che lo porterà da Venezia alla Turchia, inseguito dai nazisti e accompagnato dal padre sulle tracce di un vero e proprio mito.

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Agente 007 Goldeneye, recensione

Russia anni’80 due agenti del servizio segreto britannico si introducono in una base sovietica utilizzata per la costruzione di armi chimiche con lo scopo di distruggerla, la missione riesce, ma purtoppo uno dei dua agenti perderà la vita, l’altro James Bond (Pierce Brosnan) nome in codice 007, dopo una rocambolesca fuga riuscirà a salvarsi.

Dieci anni dopo assistiamo all’incursione da parte di alcuni terroristi in un base siberiana dove si impadroniscono dei codici di attivazione di Goldeneye, satellite capace di rendere inoffensivo qualsiasi sistema informatico, scopo ultimo del furto una vendeta covata per anni e una rapina informatica ai danni del Regno unito.

Bond dopo la consueta convocazione di M (Judi Dench) viene inviato a San Pietroburgo sulle tracce dell’unica superstite all’incursione siberiana, una bella programmatrice che darà a Bond la destinazione finale della missione, una stazione un quel di Cuba abbastanza potente da poter portare a termine l’assalto informatico con Goldeneye.

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Sean Connery, mr. Bond compie ottant’anni

Il prossimo 25 agosto l’inossidabile Sean Connery spegne ottanta candeline un attore dal fascino senza tempo, da qualche tempo defilatosi dal grande schermo per godersi un meritato pensionamento, la sua ultima apparizione risale al 2006 nell’avventuroso cinefumetto La leggenda degli uomini straordinari che l’attore oltre ad interpretare ha anche co-prodotto.

Connery nasce il 25 agosto 1930 ad Edimburgo, dopo aver svolto svariati lavori che l’hanno visto bagnino, muratore e persino venditore di bare in un agenzia di pompe funebri, l’attore ha il suo primo ruolo a 22 anni in un musical, poi un terzo posto al concorso di Mr. Universo 1953 alcuni ruoli televisivi e finalmente nel 1962 la grande occasione con il ruolo dell’agente 007 James Bond che lo trasformò in un sex-symbol, ne decretò il lancio internazionle e divenne al contempo un bel fardello da portare.

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I bruttissimi, Highlander 2-Il ritorno

Oggi per I bruttissimi torniamo al 1991 per un sequel davvero poco memorabile e che spreca un’idea intrigante, due carismatici attori e un film che è diventato un cult grazie ad immersive atmosfere fantasy, duelli a fil di spada e una colonna sonora epocale firmata dai Queen.

Avrete intuito che stiamo parlando di Highlander 2-Il ritorno, confuso e pretenzioso sequel di Russell Mulcahy che oltre a modificare radicalmente la mitologia dell’originale si lancia in tortuose digressioni eco-fantascientiche, e la cosa che sorprende è che ritroviamo cast, Lambert e Connery e il regista dell’originale e quindi un potenziale creativo davvero impressionante che incredibilmente non riesce ne a rispettare l’originale ormai un cult riconosciuto, ne a dare alla serie una direzione alternativa credibile.

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RomaFictionFest 2010: masterclass con Andy Garcia

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Stamane presso il cinema Adriano, sede della quarta edizione del prestigioso Roma FictionFest 2010, cinema e tv si sono incontrati dando vita ad un nostalgico cortocircuito creativo, grazie ad uno degli ospiti d’onore della rassegna capitolina l’attore, sceneggiatore e regista Andy Garcia.

L’attore statunitense di origini cubane che proprio in questi giorni è nelle sale italiane con il suo film City Island, approda nella Città eterna per ritirare un prestigioso riconoscimento insignitogli dagli organizzatori del festival.

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Il nome della rosa, recensione

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1327, in un’antica e sperduta abbazia benedettina del nord-Italia si susseguono una serie di  morti alquanto bizzarre, ognuna con peculiarità ben specifiche, così dopo l’ennesimo corpo ritrovato senza vita, paura e sospetto serpeggiano tra i monaci che cominciano a pensare che nelle morti ci sia lo zampino del Maligno.

Il provvidenziale arrivo nell’abbazia del francescano Guglielmo da Baskerville (Sean Connery) in compagnia del novizio Adso (Christian Slater), farà si che gli siano affidate le indagini relative ai misteriosi decessi direttamente dall’abate, che conosce l’esperienza sul campo del monaco conosciuto come un fine e dotto indagatore.

Guglielmo capirà da subito che gli omicidi non hanno alcuna impronta demoniaca e comincerà ad indagare tra i monaci, tutti spaventati e a quanto pare con qualcosa da nascondere, ma due suicidi sospetti e la scoperta di attività eretiche nel convento lo condurranno verso la soluzione del caso…

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I rifiuti più clamorosi della storia del cinema: gli attori che hanno detto no e si sono dovuti pentire

Lithgow - Gibson - Selleck

Quali sono stati i rifiuti più clamorosi che gli attori hanno rifilato, dovendosene pentire in seguito, visti i risultati del film al botteghino? A questa domanda dà risposta il New York Post (via Repubblica.it). Eccovene alcuni:

Tom Selleck rifiutò di partecipare ad Indiana Jones, perché non interessato a fare l’archeologo per un film di ragazzini. Il suo posto venne preso da Harrison Ford e sappiamo come è andata a finire;

John Lithgow e Michelle Pfeiffer hanno rifiutato Il Silenzio degli innocenti, venendo sostituiti da Anthony Hopkins e Jodie Foster;

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I bruttissimi, The Avengers-Agenti Speciali

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Oggi per I bruttissimi vi segnaliamo The Avengers-Agenti Speciali, uno dei remake meno riusciti di sempre per quanto riguarda le serie tv trasposte su grande schermo, il tentativo per quanto ammirabile è inesorabilmente naufragato, infatti il film di Jeremiah Chechick, regista tra l’altro dell’ottimo Diabolique, mostra tutti i limiti di un serial tanto intrigante, quanto anacronistico e impermeabile a qualsivoglia tentativo di aggiornamento.

L’operazione vede ricollocare i due personaggi principali, gli agenti segreti Emma Peel e John Steed, nella medesima location della serie originale, una credibile Londra anni’60, per poi arenarsi inevitabilmente nel tentativo di rendere digeribili ad un nuovo pubblico elementi retrò tipici della serie mantenendone intatti il tocco british e lo humour, sfoggiando due fascinosi protagonisti, Uma Thurman e Ralph Fiennes, in evidente difficoltà e ben poco credibili, la Thurman resiste stoica nella sua tutina fetish a dialoghi imbarazzanti, mentre il partner sguardo vitreo e bombetta d’ordinanza, sciorina una performance monocorde da dimenticare.

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Sol levante, recensione

c91f6e773fc2b74856b46e347d4a5fecIl corpo senza vita di una splendida donna giace su di un tavolo di una sala conferenze in un edificio, dove risiede la direzione generale di una potente corporation giapponese.

La donna è stata strangolata, quindi dopo l’intervento della polizia, gli uffici della società sono invasi da agenti e membri della scientifica, ma grazie all’influenza di alcuni dirigenti viene tempestivamente chiesto l’intervento nelle indagini di John Connor (Sean Connery), poliziotto rispettato ed apprezzato dai giapponesi perchè esperto e rispettoso della loro cultura e delle loro usanze.

Così all’agente verrà affiancato il detective Web Smith (Wesley Snipes) che dovrà accompagnare Connor nella sua indagine che ha già un sospetto, ma come spesso accade le apparenze ingannano, e Connor dovà utilizzare tutta la sua esperienza in entrambi i mondi per sollevare il velo di omertà che protegge l’omicida.

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La leggenda degli uomini straordinari, recensione

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Una minaccia incombe sul Regno Unito, un criminale dotato di altissima tecnologia bellica, conosciuto come The Phantom, ha deciso di conquistare il mondo minandone la stabilità, il servizio segreto di Sua Maestà decide di interpellare l’unico uomo in grado di gestire una squadra di agenti molto speciali che dovranno fronteggiare la minaccia, l’avventuriero Alan Quatermain (Sean Connery).

Quatermain si troverà a dover guidare un team di vere e proprie leggende, L’uomo invisibile, Dorian Gray, il Capitano Nemo,la vampira Mina Archer, l’agente americano Tom Sawyer e l’outsider dr. Jeckill/ Mr. Hide.

Dopo alcune  incursioni in quel di Parigi, Venezia, Londra e a bordo del leggendario Nautilus del capitano Nemo, lo scontro fianle avrà luogo in una base segreta, tra le cime innevate dell’Asia, dove in una poderosa e memorabile battaglia finale, la squadra di Quatermainn metterà fine all’ambizioso e folle piano di conquista di The Phantom.

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Con Air, recensione

con_air_ver2 []Cameron Poe (Nicolas Cage) è un ranger dell’esercito, un soldato addestrato e pluridecorato che per difendere la moglie in attesa di un bambino e se stesso,  uccide un tampinatore da bar troppo insistente e violento, visti i suoi precedenti nell’esercito e la sua abilità con armi e difesa personale, il giudice rigetta la legittima difesa e lo condanna a scontare otto anni in un carcere di massima sicurezza.

Cameron durante la detenzione decide volontariamente di non vedere la sua bambina,  la vedrà una volta scontata l’intera pena lontano da sbarre e secondini, intanto la premurosa moglie gli permette di vederla crescere spedendogli periodicamente foto e lettere con cui Poe riesce a superare indenne l’isolamento e la lontananza dai suoi cari.

Giunto il momento di tornare a casa Poe si ritrova imbarcato sul Con-Air, aereo cargo utilizzato per il trasporto di detenuti, con la crema della criminalità deviata, più un detenuto molto speciale, il famigerato Cyrus Vaiolo Grissom (John Malkovich).

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Il primo cavaliere, recensione

first_knight_ver2 []La principessa Ginevra (Julia Ormond) minacciata dall’ambizioso e belligerante sir Malagant (Ben Cross) decide di convolare a strategiche nozze con l’attempato re Artù (Sean Connery), un pò per godere della sua protezione, un pò perchè affascinata sin da bambina dal carismatico sovrano.

Durante il tragitto che la porterà a Camelot per le nozze Ginevra viene assalita dai cavalieri di Malagant, e qui incontra il bel Lancillotto (Richard Gere) che oltre a salvarla le farà battere il cuore, anche se Ginevra ligia al dovere reprimerà sentimento ed attrazione.

Dopo che Lancillotto dimostrerà al riconoscente sovrano la sua abilità di combattente e la sua integrità, verrà accolto con tutti gli onori alla corte di Camelot, e liberata per l’ennesima volta Ginevra dalle grinfie di Malagant, Lancillotto riceverà anche il posto di quest’ultimo intorno alla Tavola rotonda, accettando di servire Artù nonostante la reticenza della sempre più infatuata e spaventata Ginevra.

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