10 film biografici da premio Oscar

Visto l’approssimarsi della notte degli Oscar 2011 e visto che tra i nominati per il miglior film dell’anno figurano ben due pellicole biografiche come lo storico Il discorso del re e lo sportivo The Fighter, abbiamo pensato di stilare una classifica con le nostre dieci migliori biopic da Oscar che a partire dagli anni ’70 abbiano vinto o siano state ammesse nella rosa dei candidati alla prestigiosa statuetta.

Il compito si è rivelato oltremodo arduo perchè le storie vere, i fatti di cronaca e le vite dei grandi personaggi che hanno fatto la storia non si sono dimostrate solo materia prima da sogno americano formato hollywoodiano, ma anche materia ricorrente e decisamente molto gradita nella selezione effettuata annualmente dall’Academy, selezione che dagli anni ’70 ad oggi ha visto una quarantina di pellicole dal formato biografico approdare alle nomination con ben 11 vittorie nella categoria miglior film, vittorie tra cui spiccano kolossal come Ghandi (1983) di Richard Attenborough e L’ultimo Imperatore (1988) di Bernardo Bertolucci, disastri che hanno segnato la storia come quello narrato nel Titanic di Cameron o vite di menti geniali irrimediabilmente minate dalla malattia come quella del matematico e premio Nobel John Forbes Nash jr. nel memorabile A beautiful mind (2001) di Ron Howard.

Dopo il salto trovate la nostra classifica completa di trailer, naturalmente per qualsiasi segnalazione o aggiunta alla nostra top ten lo spazio commenti è a vostra disposizione.

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Jurassic Park, recensione

La coppia di paleontologi Alan Grant (Sam Neill) ed Elly Suttler (Laura Dern) vengono invitati dall’eccentrico miliardario John Hammond (Sir Richard Attenborough) ad Isla Nublar, paradiso tropicale dove il magnate sta allestendo un nuovo parco divertimenti che miscelerà il classico bioparco naturale con un’attrazione tipica dei parchi a tema, la cui natura sino al momento dell’arrivo sull’isola degli scienziati rimarrà sconosciuta.

Durante il tour di prova che fungerà da test e precederà la grande inaugurazione la coppia di scienziati, in compagnia dei nipoti e dell’avvocato di Hammond e del matematico Ian Malcolm (Jeff Goldblum) scopriranno che Hammond ha materializzato la sua ossessione per i dinosauri mappandone il genoma e riproducendolo in laboratorio, riuscendo così a ricreare copie delle principali razze di predatori che hanno abitato il pianeta milioni di anni or sono.

Uno sprovveduto tecnico informatico avido e corrotto e un violento uragano che si abbatterà sull’isola trasformeranno le meraviglie di Isla Nublar in un incubo a cielo aperto, le più letali e spietate macchine predatrici create dalla natura circoleranno libere per l’isola e cercheranno di trasformare Grant e compagni in un lauto pasto.

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10 film ambientati in Sudafrica

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Con l’occasione dei Mondiali di Calcio, in questi giorni milioni di spettatori hanno avuto una scusa per riscoprire lo splendido Sudafrica messo sotto i riflettori grazie ad un evento sportivo, ma la cui tormentata storia legata alla vergogna dell’Apartheid e alle persecuzione di un leader come il Premio Nobel per la pace Nelson Mandela ha da sempre ispirato musica, letteratura e il cinema che ha spesso  preso a prestito la storia di questa nazione per raccontare certamente di segregazione razziale, ma anche di un popolo forte e combattivo e di un paese meraviglioso, culla della civiltà e ricco di suggestioni legate profondamente alla terra e a tradizioni secolari.

Il Sudafrica è una democrazia relativamente giovane, dopo la caduta dell’Apartheid nei primi anni novanta e le prime elezioni democratiche del ’94, la popolazione di colore, maggioranza del paese, continua a soffrire di gravi disagi economici, e il neogoverno è impegnato a sobbarcarsi la pesante eredità lasciata dai suoi predecessori, senza contare che nelle sovrappopolate periferie la microcriminalità detta legge.

Dopo il salto vi proponiamo dieci pellicole che hanno come location e ambientazione proprio il Sudafrica, naturalmente non mancano film di denuncia sull’Apartheid, biopic sulla figura di Nelson Mandela, ma anche qualche sorpresa come il recente District 9, un film di fantascienza che esplora l’odissea di alcuni profughi da uninedita prospettiva aliena.

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La grande fuga, recensione

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Durante la seconda guerra mondiale il comando tedesco decide di riunire in un unico campo di prigionia sito in Germania, tutti quei piloti alleati che si sono rivelati degli esperti in evasioni, tra questi quello che diventerà il leader del nuovo gruppo, il caposquadriglia Roger Bartlett (Richard Attenborough).

Come naturale che fosse il gruppo di specialisti deciderà di tentare il colpo grosso, organizzando un’evasione di massa che prevede la fuga di oltre duecento detenuti attraverso tre tunnel realizzati sotto la supervisione del tenente Danny Velinski (Charles Bronson) soprannominato il re dei tunnel.

Alla pianificazione della grande fuga, naturalmente approvata dall’ufficiale più alto in grado del campo, il maggiore Ramsey (James Donald), si uniranno un esperto scassinatore, un falsario, un falegname ed altre figure chiave che dovranno occuparsi della logistica e del dopo-fuga con documenti falsi, divise e tutto l’occorrente affinchè la trasferta oltreconfine vada a buon fine.

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Miracolo nella 34a strada, recensione

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Dopo che il Babbo Natale ingaggiato per la parata della festa del Ringraziamento dei grandi magazini Cole di New York,  si becca una sbronza colossale ed è licenziato, il direttore ingaggia Kris Kringle (Richard Attenborough), un bonario nonnino che sembra la perfetta copia di Santa Claus e che si immedesima così bene nella parte da venire assunto per tutto il periodo delle feste.

Tutti i bambini in città sembrano impazziti per Kringle, tutti loro credono fermamente che lui sia il vero Babbo Natale e l’uomo non fa nulla per deluderne le aspettative calandosi sempre più nel ruolo, ma in città c’è una vocina fuori dal coro che sembra non credergli, è Susan Walker (Mara Wilson) una bambina di sei anni che mette in dubbio non solo che Kringle  sia Babbo Natale, ma che il panciuto nonnetto dispensatore di regali sia un’invenzione.

Kringle decide che la bambina va aiutata a credere e propone a Susan di esaudire i suoi desideri, del tipo una casa nuova, un papà e un fratellino, insomma ordinaria amministrazione per qualsiasi Babbo Natale che si rispetti, purtroppo le cose si complicheranno quando Kringle finirà in prigione accusato di aver aggredito un uomo, e il suo processo coinvolgerà stampa e opinione pubblica, tutti a chiedersi ma il nonnino sarà mica Babbo Natale?

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