Noi credevamo, recensione

Quattro capitoli (Le scelteDomenicoAngelo e L’alba della nazione) e tre giovani mazziniani (Salvatore il patriota, Domenico l’idealista e Angelo l’estremista) per celebrare e ricordare il tumultuoso percorso che ha portato all’unificazione dell’Italia. I tre protagonisti giureranno fedeltà e fratellanza sotto l’egida della Giovine Italia, ma con il trascorrere degli anni le sconfitte, i tradimenti e la morte di molti compagni segneranno il loro percorso mutandone inesorabilmente i destini. Chi trasformerà il proprio patriottismo in una cieca violenza, chi in una strenua difesa contro la monarchia dittatrice e chi invece pagherà un prezzo troppo alto per quella che ormai appare come solo un’utopia…

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Alla luce del sole, recensione

Don Pino Puglisi (Luca Zingaretti), parrocco del quartiere Brancaccio di Palermo tra il 1990 e il 1993, si trova a toccare con mano quanto la mafia sia radicata nel quartiere e all’interno di famiglie con bambini coinvolti quotidianamente con la malavita e le sue regole deviate e devianti, in molti casi spinti a delinquere dagli stessi genitori mafiosi. Don Puglisi cerca di intervenire con decisione nella vita dei suoi piccoli parrocchiani cercando di spingerli a studiare e provando ad insegnargli che il furto e il malaffare non sono azioni normali, come invece l’ambiente in cui vivono li ha portati a credere.

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La kryptonite nella borsa e l’esordio alla regia di Ivan Cotroneo

Ivan Cotroneo ha raccontato a Silvia Fumarola de La repubblica come è nata l’idea di sedersi per la prima volta dietro la macchina da presa per dirigere La kryptonite nella borsa, la commedia tratta dal suo stesso romanzo, interpretato da Valeria Golino, Luca Zingaretti, Cristiana Capotondi, Libero De Rienzo, Fabrizio Gifuni e Luigi Catani:

Ho incontrato Nicola Giuliano e Francesca Cima, che avevano acquistato i diritti del libri, per parlare dell’adattamento. Spiegavo l’idea del romanzo di formazione, il cuore della storia, gli attori, che il protagonista Peppino doveva portare pantaloni allungati, col segno dell’orlo, distintivo della povertà della famiglia. Alla fine Francesca e Nicola mi hanno chiesto: se fossi tu il regista?

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Luca Zingaretti in La kryptonite nella borsa, Anna Maria Barbera per Massimo Boldi, Riccardo Scamarcio per Giuseppe Piccioni

Luca Zingaretti è entrato a far parte del cast de La kryptonite nella borsa, opera prima da regista di Ivan Cotroneo, con Libero De Rienzo, Cristiana Capotondi e Valeria Golino.

Anna Maria Barbera, Enzo Salvi (che ha rinunciato al film horror di Claudio Fragasso), Biagio Izzo, Massimo Ceccherini e Nancy Brilli parteciperanno alla prossima commedia diretta, interpretata e prodotta da Massimo Boldi. Il primo ciak è previsto per giugno. Il film uscirà in sala a novembre.

Riccardo Scamarcio ha rivelato il proprio ruolo nel film di Giuseppe Piccioni, le cui riprese dovrebbero cominciare a maggio a Roma: (fonte Cinecittà News):

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Venezia 2010: il pubblico del Lido promuove Martone e la stampa?

R

Il film sul Risorgimento italiano Noi credevamo del regista Mario Martone, che racconta in quattro atti il tumultuoso processo risorgimentale che culminerà con l’unità d’Italia, sembra aver entusiasmato il pubblico della Mostra del Cinema di Venezia che ha affrontato indomito le oltre tre ore di durata per regalare al regista sette minuti di applausi a scena aperta e un’ovazione che poco prima ha accolto il cast sul red carpet che vedeva tra i presenti Francesca Einaudi, Luca Zingaretti. Luigi Lo Cascio e Luca Barbareschi.

Per quanto riguarda invece l’anteprima stampa e le reazioni in sala dei giornalisti presenti, l’Ansa, Il Tempo e l’Unità ieri parlavano di applausi piuttosto contenuti, il resto della stampa invece più genericamente di applausi, comunque se da una parte troviamo recensioni entusiastiche come quella di Avvenire che parla di vero Risorgimento, lontano dalla polverosa retorica scolastica, dall’altra quotidiani come Europa più moderati definiscono il film utile a livello pedagogico, ma cinematograficamente didascalico e più adatto ad una sezione collaterale della rassegna che alla Selezione ufficiale.

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Giffoni Film Festival 2010 undicesima giornata: oggi Sam Worthington e Sabrina Impacciatore

Ultima settimana per la quarantesima edizione del Giffoni Film Festival, ieri le prime immagini in anteprima mondiale del Dylan Dog di Kevin Munroe con il nuovo Superman Brandon Routh e red carpet per Michele Riondino e la talentuosa Isabella Ragonese, entrambi protagonisti di Dieci inverni di Valerio Mieli.

La Ragonese prossima madrina a Venezia e insignita del premio Giffoni Experience, ha parlato dei suoi esordi in teatro, del film Tutta la vita davanti che gli ha aperto molte strade e dell’esperienza televisiva con Luca Zingaretti nella fiction L’età del dubbio di Roberto Sironi e poi una parola per Elio Germano con cui ha recitato ne La nostra vita di Daniele Luchetti: Farei un contratto per recitare sempre con lui.

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Nastri d’argento 2010: Mine Vaganti e La prima cosa bella vincitori con 5 premi a testa

Nastri d'argento 2010

Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek (miglior commedia) e La prima cosa bella di Paolo Virzì (miglior regista) si sono spartiti i Nastri d’argento 2010, cinque a testa (o 5 a 4 per Mine Vaganti se l’ex aequo vale uno), assegnati dal sindacato giornalisti cinematografici (SNGCI).

L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata dall’altissimo numero di ex aequo, cinque. A pari merito sono finiti: Elio Germano (La nostra vita) e Christian De Sica (Il figlio più piccolo) come migliori attori protagonisti, Stefania Sandrelli e Micaela Ramazzotti (entrambe per La prima cosa bella) come migliori attrici protagoniste; Ennio Fantastichini (Mine Vaganti) e Luca Zingaretti (Il figlio più piccolo) come migliori attori non protagonisti; Isabella Regonese (La nostra vita), Lunetta Savino ed Elena Sofia Ricci (entrambe per Mine Vaganti) come migliori attrici non protagoniste; Valerio Mieli (Dieci Inverni) e Rocco Papaleo (Basilicata coast to coast) come migliori registi esordienti.

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Cannes 2010 venerdì 21: ieri applausi per Luchetti e La nostra vita

Ci approssimiamo al week-end conclusivo del Festival Di Cannes, ieri è stata la giornata de La nostra vita di Daniele Luchetti, unico film italiano in concorso nella Selezione ufficiale e da oggi distribuito nelle sale italiane. Dopo un’anteprima stampa dagli esiti alquanto positivi ieri anche l’incontro con i giornalisti:

Non volevo condannare né celebrare nessuno, ma mostrare il nuovo proletariato così com’è, non dall’alto in basso come si faceva una volta con la commedia o il cinema politico. Il proletariato è rimasto lo stesso di tanti anni fa, così come la vita, a cambiare sono i luoghi: e il centro commerciale trasformato in piazza diventa il posto dove ci si può illudere di avere una vita come tutti gli altri, accedere agli stessi beni indebitandosi perché diventi la rotella di un ingranaggio più grande di te.

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Noi credevamo sarà presentato al Festival di Cannes 2010?

Noi credevamo

Noi credevamo, il film di Mario Martone sul Risorgimento, che uscirà per i 150 anni dell’Unità d’Italia, potrebbe essere presentato al Festival di Cannes 2010. Qualche giorno fa, però, il regista aveva messo in dubbio la presenza del film al Festival francese, perché l’opera, lunga oltre due ore,  è ancora in montaggio e potrebbe non essere pronta in tempo.

Nel film, ambientato nel 1848, che racconta le vicende di un gruppo di rivoluzionari del risorgimento connessi alla Giovane Italia, recitano Luigi Lo Cascio, Toni Servillo, Francesco Inaudi, Luca Barbareschi, Valerio Binasco, Guido Caprino, Luca Zingaretti, Renato Carpentieri, Ivan Franek, Anna Bonaiuto, Pietro Manigrasso e Michele Riondino.

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Il figlio più piccolo, recensione

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In una afosa Bologna del 1992, Luciano Baietti (Christian De Sica) sta per convolare a frettolose nozze con la sprovveduta Fiamma (Laura Morante) madre dei suoi due bambini, ma in men che non si dica, e a cose fatte, il Baietti sparisce nel nulla con il suo commercialista e con tutte le proprietà della neo-consorte.

Passano alcuni anni, Baietti è ormai a capo di una lucrosa società, naturalmente  la crisi economica e gli intrallazzi gestiti dalla sua elastica e sin troppo creativa amministrazione cominciano a dare i loro frutti avvelenati, il fisco incombe, la Guardia di Finanza è pronta a smantellare pezzo per pezzo la Baietti Enterprises portando a galla tutto il marcio nascosto con conseguenze facili da intuire.

Così mentre Baietti padre se ne sta in panciolle a godersi i suoi soldi e a cercare l’ennesimo escamotage anti-fisco supportato dal suo ambiguo consigliere Sergio Bollino (Luca Zingaretti), la famiglia abbandonata anni prima vive di sogni impossibili da realizzare, con moglie in cerca dell’inarrivabile miraggio televisivo, il figlio maggiore Paolo e il minore Baldo, quest’ultimo un ragazzo ingenuo e sin troppo buono, che studia cinema e supporta la madre nelle sue numerose crisi depressive.

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Mio fratello è figlio unico, recensione

la-locandina-di-mio-fratello-e-figlio-unico-39615Antonio Benassi ( Elio Germano) detto Accio, a dodici anni sente una sorta di vocazione pr il prossimo suo e pensa, sbagliando, che il seminario sia la strada giusta per realizzare la sua volontà altruista.

Dopo aver abbandonato l’idea dell’abito talare e in cerca di un’identità e punti di riferimento che la sua famiglia, pur volenterosa, non riesce a dargli, si lascia fuorviare dalla figura di un venditore ambulante politicamente destrorso, Mario (Luca Zingaretti), che lo convince ad iscriversi al Movimento Sociale Italiano, diventando così la sua figura maschile di riferimento.

Manrico Benassi, fratello maggiore di Accio, è invece il fratellone scomodo, quello che piace troppo alle ragazze, idolatrato in famiglia e impegnato politicamente, ma dal versante opposto a quello di Accio,  Manrico è un comunista convinto e forse anche troppo, perchè questa sua convinzione degenererà ben presto nell’estremismo, e lo porterà inevitabilmente verso la famigerata lotta armata.

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La sconosciuta: recensione

la-locandina-di-la-sconosciuta-31542Irena (Ksenia Rappoport) , ex-prostituta proveniente dai paesi dell’Est, ha la ferma intenzione di lavorare per la famiglia Adacher, il suo desiderio e così forte che escogita un piano per intrufolarsi nella famiglia, comincia con il lavare le scale nel palazzo dove vive la famiglia, poi fa amicizia con la tata che si occupa della loro figlioletta e poi dopo un misterioso incidente in cui viene coinvolta la tata, ne prende il posto.

Irena negli ultimi anni è stata utilizzata come una fabbrica umana di neonati, messa incinta ripetutatamente al momento della nascita, i suoi bambini le venivano strappati e venduti al miglior offerente a facoltose famiglie senza figli.

La donna è assolutamente convinta che la figlia degli Adacher sia l’ultima bambina che gli è stata portata via dai suoi aguzzini, alcuni documenti che dimostrano che la bambina è stata adottata ne rafforzano la convinzione, ma la signora Adacher capirà le vere intenzioni di Irena e i suoi vecchi aguzzini la scoveranno e recuperare sua figlia diventerà molto difficile…

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Micaela Ramazzotti: istinto e sensualità

Micaela Ramazzotti nasce a Roma il 17 Gennaio 1979, la sua carriera nel mondo dello spettacolo la vede comparire a soli tredici anni sul magazine per ragazze Cioè, Micaela è protagonista di alcuni fotoromanzi pubblicati sulla rivista.

L’iter di Micaela nel mondo dello spettacolo è quello classico, piccoli ruoli tra tv e cinema in attesa della grande occasione, compare nel film La prima volta prodotto da Pupi Avati, alcune comparsate in Vacanze di Natale 2000, Zora la vampira e La via degli angeli.

In tv la vedremo recitare nelle fiction Incantesimo 3, Don Matteo 2 e Una donna per amico 3, nel 2004 partecipa al videoclip di Max Pezzali Il mondo assieme a te.

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