Easy Girl, recensione in anteprima

Olive Penderghast (Emma Stone) studentessa di liceo pur di non andare in campeggio con la sua migliore amica Rhiannon (Ally Michalka) dotata di stramba famiglia hippy finge di avere un impegno con un ragazzo piu grande che frequenta il college, al ritorno dal week-end per non farsi scoprire Olive prosegue nella sua messinscena finendo per far intendere all’amica di aver perso la verginità proprio con il suo nuovo boyfriend immaginario.

Purtroppo le confidenze delle due amiche giungono all’orecchio della puritana e pettegola Marianne (Amanda Bynes) leader di un gruppo di preghiera, oltretutto la storia si arricchisce di particolari man mano che passa di SMS in SMS e la fama di Olive, studentessa fino a quel momento praticamente invisibile, aumenta a dismisura sino a raggiungere una dimensione esagerata e incontrollabile che le porterà delle disastrose conseguenze.

Olive si ritrova così marchiata come la protagonista del romanzo La lettera scarlatta assegnatogli dal suo professore, le sue bugie ormai dotate di vita propria le si rivolteranno contro e se non fosse per uno splendido carattere, una famiglia meravigliosa e una irragiungibile cotta dai tempi delle elementari che di colpo diventa realtà, le cose per Olive potrebbero finire davvero male.

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L’amore e altri luoghi impossibili, recensione

Emilia Greenleaf (Natalie Portman) è una brillante  laureata di Harvard sposata da poco con Jack Woolf (Scott Cohen) suo capo e socio del prestigioso studio di New York dove Emilia è impiegata.

Il matrimonio è il culmine di una relazione che Emilia e Jack hanno intrapreso mentre Jack era ancora sposato con Caroline (Lisa Kudrow) la sua attuale ex-moglie da cui l’uomo ha avuto un figlio, il piccolo William (Charlie Tahan)

Il tradimento di Jack ha segnato la sua famiglia creando un forte risentimento da parte della sua ex e una profonda delusione nel piccolo William che ora vede Emilia come un nemico da combattere e lui come causa delle sofferenze della madre.

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Heartbreakers-Vizio di famiglia, recensione

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Maxine (Sigourney Weaver) e Page (Jennifer Love Hewitt), madre e figlia sono un team di abili truffatrici d’alto bordo specializzate nell’impersonare mogli e amanti, Maxine è la fascinosa single che sposa il riccastro di turno, mentre Page è quella che arriva a nozze celebrate e in veste di amante circuisce il neo-sposo permettendo alla mammina di strappare un divorzio stellare.

Dopo l’ultimo colpo Page vorrebbe intraprendere una carriera da solista, ma Maxine non intende lasciare andare la figlia, così organizza un piano in cui i proventi delle loro truffe depositati in banca finiscono nelle mani di un sedicente agente del fisco, così di nuovo al verde Maxine convince la figlia a fare un ultimo lucroso colpo alzando il tiro, stavolta le due si trasferiscono in una località esclusiva frequentata da facoltosi scapoli.

Sul posto scatta la scelta del danaroso pollo di turno, Maxine punta un anziano single accanito fumatore, Page invece decide di circuire un bamboccione ormai quarantenne che vive ancora con la madre, la prima riuscirà nel suo intento schivando durante l’operazione le resistenze di una domestica ficcanaso, Page invece mollerà il suo scapolo e si innamorerà del proprietario di un bar.

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Avviso di chiamata, recensione

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Tre sorelle molto unite da ragazzine, Georgia (Diane Keaton) megadirettrice snob di una prestigiosa rivista di moda, l’artista di famigia Maddy (Lisa Kudrow) attrice che si barcamena tra film low-budget e soap-opera in attesa perenne della grande occasione che forse non arriverà mai e Eve (Meg Ryan) che si è realizzata nella famiglia, si tengono in contatto ormai da anni solo tramite telefono con un rapporto che è costellato da avvisi di chiamata e conversazioni da call-center.

L’aggravarsi delle condizioni del loro padre (Walter Matthau) costringerà Eve a correre in ospedale trovandosi a combattere con le due sorelle talmente impegnate da non trovare un momento per andare a trovare il loro padre e quest’ultimo in perenne stato confusionale. Questi momenti saranno l’occasione per la donna di fare un viaggio a ritroso nella memoria in cerca della famiglia persa lungo la strada, due sorelle ed una figura paterna colme di difetti e idiosincrasie, ma legate a lei da un profondo affetto non sempre esternato nella giusta maniera.

Una serie di eventi che si susseguiranno nel giro di brevissimo tempo, tra cui la fuga del padre dall’ospedale e l’arrivo delle due sorelle, fungeranno da catartico innesco emotivo per un fisiologico, doloroso e necessario confronto, che culminerà con le tre sorelle al capezzale del padre morente.

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Gerard Butler: fantasmi, guerrieri spartani e criminali da fumetto

Gerard Butler nasce a Glasgow (Scozia) il 13 Novembre 1969. Parte dell’nfanzia l’attore la trascorre in Canada, nella città di Montreal, dove suo padre svolge l’attivita di allibratore, poi il divorzio dei genitori, ed un difficile rapporto con una figura paterna latitante.

Il talento si palesa precocemente, a 12 anni debutta al King Theatre di Glasgow con un discreto successo, ma Butler viene dissuaso dall’intraprendere la poco sicura carriera d’attore per una laurea in legge che conseguirà all’università di Glasgow, poi un lavoro poco amato in un prestigioso studio legale di Edimburgo e una depressione lo porteranno verso l’alcolismo e alla perdita dell’impiego.

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Recensione: Hotel Bau

Andi (Emma Roberts) e Bruce (jake T. Austin), sono una coppia di orfani che continua a girovagare da una famiglia affidataria all’altra, capitando sempre in pessime mani nonostante l’impegno e la buona volontà del loro assistente sociale Bernie (Don Cheadle)

I due ragazzini sono in costante fuga, e sbarcano il lunario con piccole truffe ideate dal geniale Bruce in combutta con la sorella, ma ogni volta la polizia li rintraccia e li riconsegna alla famiglia di turno.

L’ultima famiglia a cui i ragazzi sono stati affidati è forse la peggiore in assoluto, i coniugi Scudder, Lisa (Lisa Kudrow) e Carl (Kevin Dillon), rockettari falliti e avari di qualsiasi attenzione o premura verso i due orfani. La terribile coppia, che odia gli animali, si ritrova inconsapevolmente nell’appartamento un randagio che ha seguito Andi e Bruce fino a casa.

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Hotel Bau: albergo a quattro zampe

Due ragazzini in una notte buia e tempestosa all’inseguimento del loro cagnolino Venerdì si intrufolano in un vecchio albergo abbandonato dove trovano alcuni cani randagi che ne hanno fatto il loro rifugio.

Da lì ad escogitare l’idea di trasformare l’Hotel in un ritrovo per tutti i randagi della città, il passo è breve, e se all’inizio l’idea sembra buona, gli eventi precipiteranno e gli esilaranti effetti collaterali di questa trovata investiranno ragazzini, cani e Hotel.

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