Lo scorso venerdì è uscito nelle sale Killer Elite (la nostra recensione del film), action-thriller che racconta di un killer ritiratosi dal mercato (Jason Statham), che si trova costretto a tornare in campo quando il suo mentore (Robert De Niro) rischia la vita per un lavoro non portato a termine. Proprio di killer prezzolati e assassini professionisti ci occupiamo quest’oggi con una delle nostre classifiche speciali, che includono ben tre film del regista, sceneggiatore e produttore francese Luc Besson che per il filone sembra avere proprio un debole. Dopo il salto trovate la nostra top 10 di letali macchine addestrate per uccidere.
Leon
Colombiana, recensione in anteprima
Bogotà Colombia, la piccola Cataleya (Zoe Saldana) assiste impotente all’omicidio dei suoi genitori e, divenuta custode di un segreto che potrebbe costare la libertà al boss Don Luis (Beto Benites), sfugge agli assassini dei suoi genitori capeggiati dallo spietato Marcos (Jordì Molla), braccio destro del boss. Raggiunta l’ambasciata americana Cataleya consegnerà le preziose informazioni e si guadagnerà un ingresso negli Stati Uniti, dove ad attenderla ci sarò lo zio Emilio (Cliff Curtis), un criminale che ha perso il figlio e che proverà a convincerla a studiare e ad aspirare ad una vita normale.
Taken 2, anticipazioni da Olivier Megaton
Il sito The Playlist riporta alcune anticipazioni riguardo Taken 2, sequel dell’action-thriller Io vi troverò che Luc Besson e il regista Olivier Megaton si apprestano a girare a Los Angeles ed Istanbul, insieme a Liam Neeson che riprenderà il suo ruolo originale e Maggie Grace che nell’originale interpretava la figlia di Neeson rapita e poi salvata e che secondo Megaton rispetto al primo film, in cui era una vittima piuttosto passiva, subirà un drastico restyling.
Leon, l’action figure di Jean Reno
Imperdibile chicca per cultori del cinema di Luc Besson e fan dell’attore Jean Reno quella che vi proponiamo oggi nello spazio action figures, si tratta di una perfetta replica formato action doll di Reno nei panni del killer Léon, protagonista del cult diretto da Besson nel 1994 e che vedeva come co-protagonisti un Gary Oldman formato villain e una giovanissima Natalie Portman al suo debutto. Dopo il salto trovate la figure in una dettagliata serie di immagini.
Léon, recensione
Léon (Jean Reno) è il killer perfetto, completamente immerso nel suo lavoro vive per uccidere e uccide per vivere, nulla turba il suo quotidiano fatto di piccoli gesti che gli consentono di avere un legame con la realtà, nessun contatto esterno, nessuna confidenza, e soprattutto nessun legame emotivo.
Léon lavora su commissione, suo unico contatto con i vari clienti il vecchio amico e mentore Tony (Danny Aiello), quest’ultimo è molto protettivo verso Leon che conosce da ragazzino e a cui ha insegnato a fare le pulizie, termine con cui entrambi descrivono il mestiere di killer prezzolato.
La vita di Léon è tutta puntata alla forma fisica, alle sue armi sempre pronte ed efficienti perchè nei momenti più caotici potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte, e ad una pianta che Leon accudisce quasi meccanicamente, l’unico essere vivente oltre a Tony, con cui Leon ha un legame.
Bangkok Dangerous-Il codice dell’assassino, recensione
In una Bangkok cupa e malfamata il killer prezzolato in trasferta Joe ( Nicolas cage) è in attesa del suo prossimo incarico, nel frattempo applica delle regole ferree che ne fanno un fantasma per chiunque, nessun contatto diretto, neanche con la propria clientela che interagisce con lui tramite una sorta di fattorino che a lavoro finito, Joe elimina simulandone la morte accidentale.
Una vita senza alcuna relazione emotiva che ben presto verrà travolta da due figure molto diverse, ma speculari che entrando nella vita di Joe lo accompagneranno verso la consapevolezza di un bisogno impellente di contatto umano, che per quanto Joe tenti di sopprimere verrà inesorabilmente a galla.
Cosi Kong, l’ultimo fattorino che doveva morire dopo aver svolto qualche commssione, affascinato dal vero mestiere di Joe, diventerà ben presto suo allievo, e l’amore farà il resto, destabilizzando un quotidiano grigio e maniacalmente pianificato, attraverso il sorriso incantevole e la dolcezza di una deliziosa commessa sorda.
Wasabi, recensione
L’ispettore Huber (Jean Reno) è un poliziotto decisamente alternativo, alternativo sia nel carettere riottoso e scostante, che sul lavoro con i suoi metodi tanto efficaci quanto discutibili, su tutti la rilettura della famosa tecnica d’interrogatorio poliziotto buono/poliziotto cattivo, a cui Hubert preferisce la più efficace e sbrigativa poliziotto molto cattivo/poliziotto molto violento.
I suoi metodi lo porteranno a scontrarsi per l’ennesima volta con il suo superiore, che lo spedirà in vacanza forzata per due mesi, lo scopo del suo capo è che Huber si faccia una vita privata, che si trovi una donna, ma mentre lui medita su quanto potesse aver ragione il suo capo, una lettera gli comunica la morte di una sua ex-fiamma, un’agente dei servizi segreti giapponesi, che lo ha nominato nel suo testamento.
Hubert parte così alla volta del Giappone, qui scoprirà con sua grande sorpresa che uno dei lasciti della sua ex è Yumi (Ryoko Hirosue). un’irrequieta ragazzina giapponese che sembra uscita da un manga e che si rivelerà sua figlia, ma non solo, con l’aiuto di un suo ex-collega dei servizi segreti Huber dovrà vedersela anche con un’orda di letali Yakuza che cercheranno di fargli la pelle e di rapire Yumi.
Air Force One: recensione
L’Air Force One, l’aereo del presidente degli Stati Uniti d’America, considerato inespugnabile purtoppo rivela una falla all’interno della sicurezza che permette ad un finto giornalista e ad alcuni terroristi di sequestrare l’aereo.
Un piano di emergenza permette al Presidente James Marshall (Harrison Ford) di lasciare laereo, ma lui si rifiuta, i suoi familiari sono in mano dei terroristi, quindi utilizza la via di fuga per mettere in salvo l’equipaggio e determinato a salvare i suoi comincia un lento e inesorabile duello all’ultimo sangue contro i terroristi che occupano l’aereo.
Il folle Egor Korshunov (Gary Oldman) a capo dei terroristi, vuole far liberare un sedicente dittatore quindi comincia le trattative con il governo degli Stati Uniti. Dopo aver fatto fuori buona parte dell’equipaggio, essere stato catturato, essersi scontrato con Korshunov ed essere stato attaccato da caccia militari vicini al dittatore ucciso, il Presidente Marshall tra continui colpi di scena riuscirà a salvare la sua famiglia ed elimInare tutti i terroristi.
Jean Reno: un francese da blockbuster
Sguardo obliquo, viso spigoloso e ironia tipicamente francese, un attore eclettico con una recitazione mai sopra le righe, anche quando i ruoli lo permetterebbero, uno stile elegante ed una vis comica irresistibile, diventa il re dell’action-thriller ma dà il suo meglio nella commedia dove sfoggia tutto il carisma di chi è nato per recitare.
Juan Moreno alias Jean Reno nasce a Casablanca (Marocco) il 30 Luglio del 1948, madre e padre in fuga dalla dittatura franchista si rifugiano in Marocco dove Juan nasce e diventa cittadino francese. Dopo la morte della madre Juan si trasferisce a Marsiglia in Francia e nel 1968 mentre svolge il servizio militare comincia a formarsi in lui l’idea di una carriera d’attore.
Gary Oldman: il lato oscuro della recitazione
L’eclettismo fatto persona, recitazione sempre sul filo dell’ambiguità, tratteggia la follia della malvagità come pochi attori riescono a fare, i suoi villain hanno un’ironia che ne smussa la crudeltà rendendoli più fruibili e meno mostruosi, ma tutti i suoi personaggi hanno questa vena di follia che quando non si palesa con tic e paranoie, rimane appena percettibile sulla superficie delle sue caratterizzazioni e ci affascina non poco, e si avverte potente il lato oscuro della recitazione.
Gary Oldman nasce a Londra il 21 Marzo 1958, da padre marinaio che abbandonerà la famiglia per finire ucciso dall’alcool, sarà kathleen, la madre a crescere lui e le sue due sorelle.