The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca: la storia di JFK nelle sale italiane a gennaio 2014

Corre quest’anno il cinquantesimo anniversario della morte del Presidente J.F. Kennedy. Il cinema vuole commemorarlo con “The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca”. Il film racconta la storia del maggiordomo alla Casa Bianca dal 1957 al 1986, testimone della vita privata e delle vicende politiche di ben sette presidenti degli Stati Uniti, da Harry Truman fino all’insediamento di Barack Obama, passando proprio per JFK.

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Morgan Freeman in Last Vegas, James Badge Dale in Iron Man 3, Jane Fonda in Better Living Through Chemistry, Joel Edgerton in Felony, Louisa Krause in You Can’t Win

Casting news via Collider, Deadline, Variety e Movieweb per gli attori Morgan Freeman (Red), James Badge Dale (Shame), Jane Fonda (Quel mostro di suocera), Joel Edgerton (Warrior) e Louisa Krause (La fuga di Martha).

Morgan Freeman sta ultimando le trattative per unirsi al cast della commedia Last Vegas di Jon Turtletaub (Il mistero dei templari) descritta come “Una notte da leoni con anziani“. La storia è incentrata su quattro amici di vecchia data che decidono di partecipare ad un addio al celibato a Las Vegas per l’unico di loro che è rimasto ancora single. Michael Douglas sarà il futuro sposo e Robert De Niro è stato recentemente aggiunto al cast come il guastafeste del gruppo.

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Sindrome cinese, recensione

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La giornalista televisiva Kimberly Wells (Jane Fonda) in compagnia del suo cameraman è intenta a realizzare un servizio in una centrale nucleare, accompagnata in un giro esplorativo da un responsabile delle relazioni esterne  assiste fortuitamente ad un incidente, l’operatore di Kimberly a cui era stato chiesto di spegnere la telecamera per motivi di sicurezza non lo fa e riprende tutto.

L’emergenza dopo qualche istante di panico sembra rientrata, ma quando Kimberly montato e visonato il servizio tenterà di mandarlo in onda, i boss della rete la fermeranno adducendo scuse inconsistenti e non facendo altro che sobillare ulteriormente la curiosità  della giornalista.

Kimberly sapendo di avere un grosso servizio per le mani non si darà per vinta e prima intervisterà un tecnico della centrale, Jack Godell (Jack Lemmon), il quale nonostante le rassicurazioni mostrerà una palese preoccupazione per l’avvenuto, poi farà anche visionare il filmato ad un esperto che profilerà un imminente disastro nucleare dalle devastanti conseguenze.

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Quel mostro di suocera, recensione

monster_in_law_ver3 []Viola fields (Jane Fonda) sta passando un periodo decisamente no, il suo posto di lavoro gli è stato soffiato da una giovane e rampante collega, e il figlio Kevin (Michael Vartan) decide inopportunamente di presentargli l’ennesima rivale, la bella Charlotte (Jennifer Lopez), che stavolta gli sta insidiando l’amato figlio, così tutte le frustrazioni della donna si riverseranno sulla graziosa nuova arrivata e scatterà un diabolico piano per far naufragare la storia tra i due.

L’agguerrita Viola con l’aiuto della sua fedele assistente metterà in atto una serie di accorgimenti per fa sentire inadeguata la futura nuora, lei è una pittrice con lavoro precario, lui un chirurgo ricco e affermato, poi aggiungiamoci un investigatore privato a caccia di scheletri nell’armadio e un’invadente ed agguerrita ex-fidanzata e il piano sembra infallibile.

Gli sforzi di Viola comunque nonostante l’impegno profuso risultano vani, così dopo un periodo di  convivenza forzata in cui Viola renderà la vita inpossibile alla paziente Cahrlotte, la vendetta di Remy un amico della ragazza che scoperto che l’infida futura suocera sta investigando sulla sua amica organizzerà  una vendetta a base di cani e trippa, Charlotte giungerà all’altare, ma le cose prenderanno una piega tutt’altro che romantica.

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Donne, regole e…tanti guai!, recensione

4a8a5d9cb028360d32a8fa1da21ac656 []Rachel (Lindsay Lohan) è un’adolescente ribelle alquanto problematica, Lily (Felicity Huffman), la madre, impossibilitata a gestirne il carattere la spedisce dalla nonna Georgia (Jane Fonda) in una sin troppo tranquilla cittadina dell’Idaho, dove la severità della donna forse riuscirà a domarne l’inquietudine.

La ragazza con il suo arrivo sconvolge i ritmi e le consuetudini della cittadina con i suoi modi spregiudicati e la sua energia, prima stringendo amicizia con il Dr. Ward (Dermot Mulroney) e in seguito seducendo il casto Harlan (Garrett Hedlund). Tutto sempre e comunque all’insegna della spregiudicatezza più assoluta e relativo scontro quotidiano con la maniacale severità della nonna.

Ben presto alcuni segreti di famiglia verranno a galla, e il comportamento borderline di Rachel, che ha delle radici profonde e sconvolgenti, riporteranno Lily, Georgia e la stessa Rachel a confrontarsi per un’esplosiva riunione di famiglia che porterà si tanti guai, ma anche un graduale e liberatorio ritorno alla normalità.

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I Sutherland: Donald e Kiefer destini incrociati

La caratteristica che più accomuna Sutherland padre (Donald) al figlio (Kiefer) è senza dubbio la duttilità, la capacità di ricoprire i ruoli più disparati con la garanzia pressoché matematica d’ottenere un risultato che risponde alle aspettative, la chiave del successo dei due attori è tutta qui, quanto basta per includerli nel novero dei più amati dal pubblico.

Che Donald McNichol Sutherland fosse capace di tutto lo si intuisce dalla sua biografia. Nato in Canada nel 1934, fa il dj in una radio privata e nello stesso tempo si paga gli studi per diventare attore, un sogno destinato a divenire realtà che il nostro persegue strenuamente, al punto da imbarcarsi per l’Inghilterra dove si iscriverà alla London Academy for Dramatic Arts.

Ogni ruolo sembra adatto a lui, Donald non sfigura mai neanche quando a inizio carriera, il cinema italiano gli concede la grande occasione di proporsi ma in film di bassa qualità. Col passare del tempo parti più decorose si profilano all’orizzonte come quella del capitano Pierce nella versione cinematografica di Mash a firma Robert Altman. Anche il nostro Federico Fellini, si accorge di lui e gli offre il ruolo del protagonista in Casanova, cosi come un altro grande maestro di casa nostra Bernardo Bertolucci lo trasforma nel cinico Attila del suo Novecento: il legame con l’Italia è forte. Con quel viso da eterno marpione, il sorrisetto ironico e irriverente Donald Sutherland da l’idea di saperla lunga e nulla sembra poterlo turbare.

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