Il senso di Smilla per la neve, recensione

Smilla Jasperson (Julia Ormond) nata in Groenlandia dove ha perso la madre oggi è una donna indipendente che vive e lavora a Copenaghen, ma non ha dimenticato le sue origini e il legame con i ghiacci della sua terra natia che ancora oggi restano vivide reminiscenze nel suo istinto.

La morte di un Isaiah, un ragazzino di sei anni che Smilla conosceva bene, non la convince, il suo corpo trovato senza vita sul tetto di un palazzo dove Isaiah viveva con la madre vedova e alcoolizzata che condivide con Smilla le origini eschimesi fa pensare ad una tragica fatalità, ma saranno proprio le tracce lasciate sulla neve dalla piccola vittima a far propendere Smilla per l’omicidio.

Smilla deciderà di seguire la pista dell’omicidio da prima ostacolata nelle sue indagini e poi aiutata dal padre medico e supportata anche da un vicino di casa, un ragazzo con cui Smilla avrà una relazione. Le indagini la riporteranno tra i ghiacci sulle tracce di un complotto tra burocrazia, ricerca scientifica ed interessi economici, una miscela letale che potrebbe costarle la vita.

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Il colore della libertà, recensione

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Sudafrica 1968, James Gregory (Joseph Fiennes) da bambino ha avuto compagni di giochi di colore da cui ha imparato la lingua Xhosa, lingua con cui si esprimono e scrivono molti abitanti del Sudafrica, capacità che gli ha permesso di avere un posto di lavoro sull’isola- penitenziario di Robber Island, dove è detenuto anche il leader politico Nelson Mandela (Dennis Haysbert).

Con moglie e figli al seguito Gregory si traferisce sull’isola dove viene incaricato di censurare i contenuti delle lettere dei detenuti, lettere appunto scritte in Xhosa, Gregory come peraltro la moglie Gloria (Diane Kruger), ha un’idea ben precisa dell’Apartheid, un sistema che approva e sostiene.

Gregory sull’isola comincerà a toccare con mano le conseguenze della segregazione razziale e a capire gli ideali e la lotta che hanno portato Mnadela in carcere, in lui lentamente la coscienza e una percezione di ingiustizia prenderanno il sopravvento, innescando un cambiamento inarrestabile che gli causerà non pochi guai, sia sul lavoro che in famiglia.

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La casa degli spiriti, recensione

THE HOUSE OF THE SPIRITS Big sleeve []Storia e vicissitudini della potente famiglia Trueba dalla fine degli anni ’20 sino al colpo di stato che nel 1973 porterà al potere il dittatore militare Pinochet. Nel 1928 Esteban Trueba (Jeremy Irons) lavora nelle miniere nel nord del Cile con l’unico scopo di realizzare il suo sogno, diventare abbastanza ricco da poter chiedere la mano della sua Rosa (Meryl Streep), ma la tragedia è in agguato e l’amata muore prima che il sogno di Esteban si materializzi.

Esteban si concentra così sulla sua brama di potere e ricchezza, acquista e riporta all’originale splendore una meravigliosa tenuta, mentre si fa largo negli insidiosi meandri della politica, nel frattempo Clara che aveva predetto la morte di sua sorella Rosa si ritira con la madre di Nivea (Vanessa Redgrave) a vita privata chiudendosi in un mondo misterioso ed incorporeo.

Esteban qualche anno dopo la sposerà e la porterà a vivere nella sua grande tenuta, con loro anche Ferula (Glenn Close) la sorella nubile di Esteban. Clara sfrutterà le sue particolari doti per controllare il destino della famiglia e di tutti i suoi membri, scoprendosi anche anima affine con la cognata.

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