Il ragazzo di campagna, recensione

Artemio (Renato Pozzetto) è il tipico ragazzotto di campagna tutto casa e lavoro, ma la sua vita comincia a stargli tremendamente stretta, stufo di sentirsi isolato dal mondo entro i confini di un paesotto composto da una manciata di anime quasi tutte ormai rassegnate ad un’incipiente senilità, accudito dalla iper-protettiva madre e corteggiato da una delle poche ragazze del luogo che Artemio però non ricambia.

Sarà il giorno del suo quarantesimo compleanno ad aprirgli gli occhi, quarant’anni trascorsi senza conoscere nulla del mondo esterno, della città che a qualche chilometro da lui è nel frattempo cresciuta a dismisura modernizzandosi, mentre il tempo per lui è rimasto inesorabilmente fermo.

Così preso qualche effetto personale Artemio approda nella tentacolare Milano dove si scontrerà con tutti i problemi di una grande metropoli come trovare un lavoro ed evitare quotidianamente che qualcuno si approfitti della sua buona fede, ma quando le cose sembreranno ormai senza speranza, Artemio incontrerà la bella Angela (Donna Osterbuhr).

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Panarea, recensione

La splendida e assolata Panarea diventa palcoscenico di amorazzi, flirt estivi e disavventure amorose sotto lo sguardo vigile del DJ Capitan Cook testimone/narratore di un’estate tipo nella modaiola isola delle Eolie.

Troveremo così una galleria di varia gioventù tra fotoromanzo rosa e rivista gossippara, due sorelle Claudia e Maria si contendono il piacione Enrico per gli amici Sandokan, il famigerato Pancrazio soprannominato Pisellone pur di stare vicino al suo primo e unico amore, l’amica d’infanzia Simona, si presta a far ingelosire l’ex-ragazzo di lei.

Poi ci sono il figlio di papà Giorgio, che si lascia traviare dal suo cameriere e organizza un festino nella casa paterna non appena il genitore si allontana per qualche giorno e la coppia di sciupafemmine professionisti Riccardo e Luca che si sfidano senza esclusione di colpi per conquistare Alessandra, la bellona di turno in vacanza che subirà una pressante corte dai due playboy d’assalto.

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B-cult, Attila flagello di Dio

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Oggi per i B-cult ripeschiamo un trashone d’annata, Attila flagello di Dio con un Diego Abatantuono al top della forma che ammiccando e parodiando all’estremo le atmosfere del cult di Monicelli L’armata Brancaleone, e grazie ad una fumettosa ambientazione pseudo-storica alla Ercole contro Moloch, si trasforma in una sorta di Asterix all’amatriciana davvero spassoso.

La forza di questa pellicola oltre alla verve del protagonista, sono una coppia di registi e sceneggiatori,Castellano e Pipolo, che utilizzano tutta la loro esperienza per sfruttare al meglio cast e i pochi mezzi a disposizione, e utilizzando costumi e location alla maniera di scult del calibro di Quando le donne avevano la coda di Pasquale Festa Campanile.

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I bruttissimi: Panarea

11608Per oggi vi abbiamo riservato un bruttissimo malinconico, perchè Panarea è un triste addio alle armi di due grandi della cosiddetta commedia all’italiana, stiamo parlando di Castellano e Pipolo che negli anni ’80 tra alti e bassi ci hanno comunque regalato una serie di commedie divertenti e alcuni miei piccoli scult personali come Asso con adriano Celentano e Attila flagello di Dio con Diego Abatantuono.

Poi gli anni ’90, il fisiologico declino e la fase trash con perle come Mia moglie è una bestia e Ci hai rotto papà, segno indiscutibile di un declino che ha raggiunto il culmine con questa commediola vacanziera interpretata dalla peggio gioventù del cinema italiano, dove l’estetica e il filarino da gossip vincono sulla recitazione e la professionalità di un cinema e di un genere che tanto ha regalato agli spettatori nel corso di più di cinquant’anni.

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I bruttissimi: Mia moglie è una bestia

Eccoci di fronte ad un incubo in celluloide, certo sicuramente non batte la follia del Chicken Park di Jerry Calà, ma Mia moglie è una bestia e la prova evidente di come si possa girare un film senza alcuna velleità artistica se non quella prettamente commerciale.

Prima di tutto la genialità della trama, durante una gita in montagna il pubblicitario Gianni (Massimo Boldi) scopre per caso all’interno di una caverna la bellissima Eva Grimaldi, donna preistorica ibernata (sic!). Gianni se ne innamora e decide di portarla in città per trasformarla in una donna moderna e poi sposarla.

L’accoppiata vincente Castellano e Pipolo inizia con questo film il suo declino artistico, seguiranno Ci hai rotto papà, Saint Tropez Saint Tropez e il capolavoro Panarea. Boldi alias ciao cipollino! non si muove di un passo dalla sua macchietta televisiva e ci mostra anche un fisico da vero cavernicolo in una memorabile scena di nudo con Eva Grimaldi.

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