Rob Zombie: horror, metal e anni ’70

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Oggi dedichiamo lo spazio horror a Rob Zombie, regista e musicista classe 1965, conosciuto dai cultori dell’horror estremo per La casa dei 1000 corpi e il sequel la casa del diavolo, ma soprattutto per i due recenti remake/reboot del cult Halloween.

Zombie artisticamente nasce come musicista e frontman degli White Zombie, gruppo alternative metal scioltosi nel 1998, anno che ha visto Zombie intraprendere  la carriera di solista sfornando tre album.

Il suo primo lungometraggio La casa dei 1000 corpi terminato nel 2000 è stato distribuito solo nel 2003, l’uscita del film in patria ha visto gli ottimi incassi andare di pari passo con feroci critiche negative.

L’esordio di Zombie è un riuscito mash-up di splatter, iconografia trash-metal, e citazioni e rimandi a classici come Non aprite quella porta o Le colline hanno gli occhi, ragguardevole il finale del film, un allucinante trip pischedelico infarcito di freak e omaggi al cannibal-movie.

Nel sequel La casa del diavolo si ammica al B-cult L’ultima casa a sinistra di Wes Craven, la parte prettamente horror si sfuma per citare road-movie, serial killer, Charles Manson, e Romero, utilizzando  immagini sgranate e fotografia satura per evocare sensorialmente le suggestioni delle pellicole anni ’70.

Zombie prosegue il suo cammino approdando agli anni ’80 e ai remake dei due Halloween firmati da Carpenter, nel primo ricalca rispettosamente le orme del maestro dei B-movie, nel secondo rischia rileggendo oltremodo le atmosfere e la figura di Michael Myers facendo storcere il naso ai puristi.

Zombie sfoggia un’impronta visiva notevole e subito riconoscibile, e nonostante a volte il suo immaginario prenda il sopravvento, sovraccaricando visivamente i suoi lavori, Zombie resta uno dei più intriganti rappresentanti del cinema di genere con ancora molto da raccontare.

VIDEOCLIP MUSICALI:

ROB ZOMBIE DRAGULA

ROB ZOMBIE LIVING DEAD GIRL

ROB ZOMBIE LORD OF SALEM