Brandon Lang (Matthew McConaughey), un ex-giocatore di football professionista la cui carriera è stata stroncata da un infortunio, accetta di lavorare per una società di scommesse sportive piazzando telefonicamente pronostici e assistendo scommettitori.
Lang inanellando pronostici azzeccati diventerà molto richiesto e questo attirerà l’attenzione di Walter Abrams (Al Pacino), il boss di una delle più grandi società di scommesse sportive degli Stati Uniti.
Walter intuirà l’abilità del ragazzo, ma anche l’imprinting borderline di un potenziale scommettitore, ma l’istinto in crescendo di Walter e i soldi che ne verranno faranno si che Walter decida di prendere il ragazzo sotto la sua ala per introdurlo nel mondo delle scommesse sportive d’alto profilo.
La conoscenza dei meccanismi del mondo del football appresi dall’interno e una certa abiltà nel fiutare cambi di fronte all’interno delle squadre, farà si che Lang diventi molto più popolare di quel che Walter si aspettasse e così arriveranno auto di lusso e danarosi profit a cambiare in maniera forse troppo repentina la vita del ragazzo che si creerà inevitabilmente qualche nemico.
Purtroppo la fortuna e l’intuizione della gallina dalle uova d’oro ben presto verranno a mancare, scommettitori piuttosto irritabili e malfamati non gradiranno di perdere contanti a profusione e Brandon cercherà di ovviare alla sua improvvisa crisi mettendo in campo quel lato della personalità che Walter aveva intuito e che ora rischia di distruggere la sua nuova vita.
Il regista DJ Caruso ha la felice intuizione di basare una pellicola sul mondo delle scommesse sportive puntando sulla psicologia degli scommettitori e non sul microcosmo che vi ruota intorno, così sceglie due attori di calibro comde il veterano Al Pacino e il talentuoso Matthew McConaughey e li pone a confronto, il primo svetta e lavora in souplesse, il secondo non sfigura e davanti ad un attore come Pacino il che già di per se non è cosa da poco.
La regia di Caruso è adeguata e sfoggia quella certa patinatura tipica dei suoi lavori che però in questo caso viene ben sfruttata per delineare visivamente e dall’interno il mondo delle scommesse sportive, lo script invece ne mette in luce i meccanismi da brokeraggio, tanto che a tratti le dinamiche dei due protagonisti richiamano il rapporto mentore/discepolo visto nel Wall Street di Oliver Stone.
Rischio a due è un buon thriller dall’ambientazione non banale e con due attori capaci di mantenere credibile la messinscena, niente di trascendentale nonostante la presenza di Pacino, ma senza dubbio dell’ottimo intrattenimento.
Note di produzione: nel cast figurano anche Renè Russo e Armand Assante, la sceneggiatura è di Dan Gilroy marito di Renè Russo e autore del soggetto di Real Steel e della sceneggiatura di The Bourne Legacy.